Matteo 11,11-15: "Più piccolo". (Commento del Centro Aletti a cura di fra Roberto Pasolini)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 11,11-15

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell'Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

Recita
Alice Valentini

Musica di sottofondo
Al Vangelo: Arrangiamento di Gabriele Fabbri
Alla meditazione: Musica di Renata Russo

Meditazione
Fra Roberto Pasolini

Briciole di Parola è il commento alle letture del giorno del Centro Aletti. La guida: Fra Roberto Pasolini, frate minore cappuccino, biblista, che ha frequentato l’Atelier di Teologia del Centro Aletti nel 2016-2017.

Si ringrazia il Centro Aletti per la gentile concessione all'utilizzo dei suoi contenuti audio e video.
https://www.centroaletti.com

Meditazione
Dopo la prima settimana ormai il tempo di Avvento gioca a carte scoperte. L’elogio che Gesù fa di Giovanni Battista sembra avere l’unica funzione di mandare in corto circuito ogni giudizio con cui siamo soliti valutare le cose, soprattutto le cose di Dio. Senza esserne sempre consapevoli ci troviamo infatti a misurare tutto nei soliti logori termini, le cose ci sembrano piccole o grandi, importanti o inutili, attraenti o repellenti, ma se vogliamo tenere gli occhi aperti per riconoscere la venuta del Signore, il cuore pronto ad accogliere la sua incarnazione, dobbiamo essere disposti a convertire clamorosamente il nostro modo di sentire e di valutare la realtà.
Se volessimo azzardare una parafrasi a questo enigmatico detto del Maestro, nel contesto di questo tempo di Avvento che viviamo forse dovremmo dire così: “Per quanto possiate prepararvi alla venuta del Signore, quando poi Egli viene davvero, le cose si vedono e si vivono in una prospettiva assolutamente diversa da quella attuale”, oppure: “Per quanto grande possa essere il vostro desiderio della venuta di Dio e del suo Regno, tutto ciò è ancora qualcosa di molto piccolo rispetto al Suo desiderio di venire e incontrarvi”. Giocando sull’opposizione tra piccolo e grande, il Signore Gesù vuole forse dire anche un’altra cosa, che già i profeti sussurravano coraggiosamente al cuore di Israele.
L’accostamento al verme e alla larva non vuole certo essere ironia nei confronti della nostra sempre piccola statura ma più semplicemente un aiuto alla nostra abitudine, anzi al nostro vizio di dimenticarci le cose più elementari e fondamentali della nostra condizione di vita.
Sempre infatti noi ci dimentichiamo che agli occhi di Dio il più piccolo è il più grande e che pertanto la forza dello Spirito non si gioca nei terreni della nostra grandezza ma proprio in quelli della nostra piccolezza. E’ il nostro basso profilo che di fatto è la nostra realtà, che consente a Dio a operare in noi cose grandi, senza il rischio che ce ne posiamo impadronire o vantare. Se vogliamo accordarci il permesso della piccolezza dobbiamo quindi ingaggiare una clamorosa battaglia contro tutte le censure e i criteri fasulli con cui ci ostiniamo a misurare noi stessi e gli altri. La chiamata alle armi da usare solo contro noi stessi è suonata dallo stesso Signore Gesù, perché la posta in gioco è altissima: si tratta di diventare cittadini del Regno, entrare in una vita finalmente umana, dunque pienamente divina.

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