Matteo 5, 1-12a: "Tutti (i) Santi". (Commento del Centro Aletti a cura di fra Roberto Pasolini)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 5,1-12a

Testo del Vangelo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

 

 

Musica di sottofondo
Renata Russo

Meditazione
Fra Roberto Pasolini

Briciole di Parola è il commento alle letture del giorno del Centro Aletti. La guida: Fra Roberto Pasolini, frate minore cappuccino, biblista, che ha frequentato l’Atelier di Teologia del Centro Aletti nel 2016-2017.
Si ringrazia il Centro Aletti per la gentile concessione all'utilizzo dei suoi contenuti audio e video.
https://www.centroaletti.com

Meditazione
Oggi ricordiamo tutti i Santi, l'innumerevole schiere di fratelli e sorelle che hanno vissuto in pienezza i loro giorni in questo mondo e sono già entrati nel Mistero della vita eterna e nella comunione con Dio. Le Scritture ci ricordano che i Santi non sono né pochi né inimitabili, ma una moltitudine immensa di ogni lingua e nazione. La visione dell’Apocalisse ci assicura che in questa grande comunione non c’è più spazio per alcun individualismo, perché tutti insieme cantano un canto nuovo.

I Santi appaiono come coloro che non hanno più alcuna voglia di vantarsi di se stessi per i propri meriti o per i propri traguardi raggiunti; ciascuno è invece felice di poter ringraziare quel Dio che si è donato sul trono della Croce nella fede della Chiesa.  I Santi appaiono dunque non tanto come persone realizzate e meritevoli di posti d’onore, ma come coloro che hanno saputo immergere se stessi continuamente nella misericordia di Cristo.

Prendendo a prestito le parole dell’apostolo Giovanni, potremmo dire che i Santi sono le persone che hanno compreso quale grande amore ci ha dato il Padre, fino a sperimentare come sia possibile non solo sentirsi ma essere chiamati figli di Dio.  I Santi però sono stati anche consapevoli, che questo dono ha bisogno di essere continuamente purificato perché ciò che saremo non è stato ancora rivelato; ecco allora il Vangelo delle beatitudini a strapparci dall’inganno di pensare che per essere felici serva sempre altro rispetto a quello che siamo o che abbiamo tra le mani.

Le beatitudini proclamano che la strada verso una vita piena non sta fuori ma dentro di noi, ci assicurano che non è vero che siamo tutti destinati alla felicità ma è esattamente il contrario: è la felicità che è destinata a noi da sempre da Dio, nostro Padre, se accogliamo la Vita nuova in Cristo, la vita dei figli di Dio. La chiave di una gioia autentica non sta più in cima ai nostri desideri frustrati ma in fondo alla consapevolezza di quello che siamo, uomini e donne liberati dalla paura di vivere e di morire grazie al sangue di Cristo.

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