
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 6,30-35
Testo del Vangelo
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Recita
Gennj Fabbrucci
Musica di sottofondo
Al Vangelo: P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Alla meditazione: Musica di Renata Russo
Meditazione
Fra Roberto Pasolini
Briciole di Parola è il commento alle letture del giorno del Centro Aletti. La guida: Fra Roberto Pasolini, frate minore cappuccino, biblista, che ha frequentato l’Atelier di Teologia del Centro Aletti nel 2016-2017.
Si ringrazia il Centro Aletti per la gentile concessione all'utilizzo dei suoi contenuti audio e video.
https://www.centroaletti.com
Meditazione
Se vogliamo convertirci alla grazia del Mistero pasquale, dobbiamo diventare capaci di contemplare, cioè di entrare in una visione della realtà illuminata dal Vangelo, infiammata dall'amore dello Spirito Santo che è stato versato nei nostri cuori. Questo sguardo così acuto e penetrante sembra essere l'esperienza del diacono Stefano, proprio nel momento in cui la sua storia diventa una dolorosa e misteriosa Passione.
In realtà proprio nel momento in cui accede a questa straordinaria visione, Stefano arriva a contemplare il compimento stesso della sua vita e si conforma a quella del suo Signore, non tanto per una somiglianza nella sofferenza, quanto per una partecipazione al medesimo abisso di compassione e di perdono. Dopo la condivisione dei pani e dei pesci, i discepoli appaiono invece ancora molto bisognosi di segni e di conferme per potersi immergere in una piena adesione alla logica e alla sequela del Vangelo. Per quanto numerosi e convincenti sembra che i motivi per affidarsi al Signore Gesù siano sempre insufficienti a nutrire tutti i bisogni e le ragioni del cuore.
Dietro questa attesa di ricevere ancora nuove rassicurazioni, si cela in realtà la pretesa di continuare a volere pane anziché entrare nella responsabilità di diventare noi stessi cibo per la fame degli altri. E' questa la resistenza allo Spirito Santo, che ci rende tutti così testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, ogni volta che abbiamo l'occasione di conformare la nostra vita a Cristo e di onorare il patto battesimale.
Accogliere il pane di Dio non vuol dire solo saziarsi, significa anche imparare a saziare finalmente quella sete di senso che accompagna i nostri passi, fino a comprendere che l'opera di Dio più grande è l'assimilazione della nostra vita alla Sua. Se accogliamo il pane di Dio dobbiamo firmare la liberatoria per il trattamento dei nostri dati più sensibili e privati e acconsentire in tutta libertà alla più irreversibile delle trasformazioni: diventare quello che vogliamo ricevere, farci pane per gli altri, non quando e come noi vorremmo ma così come la Provvidenza di Dio ci consente di vivere e di morire.