Novena a S.Chiara (9.giorno)



Testo della Novena
Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.

Audite poverelle, dal Signor vocate
Viviate sempre en veritate e in obedientia moriate

La sera dell’11 agosto 1253 erano in tanti intorno al mio letto.
Da 17 giorni non riuscivo più a prendere cibo e le forze fisiche erano al lumicino: la malattia stavolta sembrava averla vinta e tutti pensavano che fosse giunta la fine. Ma ho usato l’articolo sbagliato, perché non era “la fine”, ma “il fine” della mia vita e, seppure addolorata al pensiero di lasciare le sorelle, sentivo dentro di me la gioia di aver terminato la corsa e di essere giunta al traguardo tanto desiderato.
Tutti attorno a me piangevano: ero io a dover confortare quelli che venivano a trovarmi, che non erano solo sorelle, ma anche cardinali e frati, in particolare quelli che, insieme a Francesco, mi avevano accolto alla Porziuncola quarantadue anni prima. A loro ho domandato di leggermi la Passione del Signore, così da sentirmi ancor più unita a Lui in questo passaggio di vita in Vita.

A frate Ginepro, da tutti chiamato il giullare di Dio, ho chiesto se avesse qualcosa di nuovo da dirmi riguardo al Signore; e lui, dalla fornace del cuore ardente, emise fiammeggianti scintille di parole, che mi diedero grande consolazione.
A frate Rinaldo, che mi esortava alla pazienza in quel lungo martirio di simili infermità, risposi con slancio: «Da quando ho conosciuto la grazia del mio Signore Gesù Cristo, attraverso il suo servo Francesco, nessuna pena mi è stata fastidiosa, nessuna penitenza pesante e nessuna malattia dura».
Poi ho voluto raccomandare ancora una volta alle mie sorelle la povertà del Signore, e le ho benedette. Con loro ho benedetto i fratelli e ogni uomo. Per ultimo ho benedetto Colui che era prima di tutto e di tutti: «E tu, Signore, sii benedetto, che mi hai creata».
Rivolgendomi alla mia anima, parlavo sommessamente, ma una sorella che mi era accanto mi ha sentito dire: «Va’ sicura in pace, perché avrai buona scorta: perché quello che ti creò, prima ti santificò; e dopo che ti creò, mise in te lo Spirito Santo e sempre ti ha guardata come la madre il suo figliolo che ama».
Ho chiesto a una sorella: «Vedi tu il Re della Gloria che io vedo?». Gliel’ho ripetuto più volte e poco dopo ho chiuso gli occhi in questo mondo per aprirli nelle eteree dimore del Cielo.

I miei capelli
I miei capelli taglierò
lascerò le vesti e gli ori
e i miei pensieri.
I miei pensieri lascerò,
la mia cara gioventù
le speranze mie di ieri.
E me ne andrò
via da tutto e via da me
per la strada dove lui
scalzo e povero già va...

Dalla prima lettera di S.Paolo apostolo ai Corinzi 15, 53-55
È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d'incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d'immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?

I tuoi pensieri lascerai
la tua cara gioventù
le speranze tue di ieri.
E me ne andrò
via da tutto e via da me
per la strada dove lui
scalzo e povero già va...

Dalla terza lettera di S.Chiara a sant'Agnese di Praga
Perciò lo stesso specchio, posto sul legno della croce, ammoniva i passanti a considerare queste cose, dicendo: «Voi tutti che passate per la via, considerare e osservate se c'é un dolore simile al mio dolore!». Rispondiamo dunque a lui, che grida e si lamenta, con un'unica voce ed un solo animo: «Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me l'anima mia».Così facendo ti accenderai di un amore sempre più forte, o regina del Re celeste. Contempla inoltre le sue ineffabili delizie, le ricchezze e gli eterni onori, sospira con ardente desiderio ed amore del cuore, ed esclama: «Attirami dietro a te».

Padre nostro
che sei nei cieli 
sia santificato il tuo nome
venga il tuo Regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo, così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano 
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori.
E non abbandonarci alla tentazione
Ma liberaci dal male.
Amen.

Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.

Audite poverelle
Audite poverelle, dal Signor vocate
Ke de multe parte et province sete adunate
(Ke de multe parte et province sete adunate)
Audite poverelle, dal Signor vocate
Vivate sempre en veritate e in obedientia moriate
(Vivate sempre en veritate e in obedientia moriate)

Non guardate alla vita fora
Quella dello spirito è migliora
Ve prego per grande amore
Che in povertà viviate
Quelle che son d'infermità gravate
E l'altre che son fatigate
Ciascuna lo sostenga in pace
E sera in Cielo coronata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Recita
Chiara Marcattili, don Franco Mastrolonardo, Gennj Fabbrucci, Emanuela Ruggeri

Canti e musiche
M.Castellacci. I miei capelli. Annamaria Bianchini. Coro di Forza venite gente
A.Branduardi. Audite poverelle

Testi
Sr.Nella Letizia Castrucci

Immagine
Icona di Santa Chiara scritta da Suor Maristella, Suor Laura e Suor Cristiana

Scarica la nostra App su