Giovanni 21,15-19: "Tu lo sai che ti voglio bene...". (Commento di don Davide Arcangeli)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 21, 15-19

Testo del Vangelo
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?", e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 

 

Recita
Valentina Rastelli

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Davide Arcangeli

Meditazione
Al triplice rinnegamento di Pietro nel cortile della casa del sommo sacerdote, si contrappone qui la triplice confessione d’amore di Pietro nei confronti di Gesù. Tra l’amore che Gesù chiede, e la promessa di bene che Pietro fa non vi è differenza: Gesù sa cosa può chiedere a Pietro. È un amore che passa attraverso l’amicizia, la condivisione, e il donarsi come pastore alle pecorelle che Gesù gli affiderà.
Ciò che conta è la ripetizione triplice, che addolora Pietro, ma che gli serve per capire che il suo amore nei confronti del maestro non riposa su meriti propri o su forze interiori particolari, ma solo ed esclusivamente sulla consapevolezza che il maestro ha dell’amore di Pietro. “Tu lo sai che ti voglio bene”: se “tu lo sai”, allora non c’è più alcun dubbio! “Non è una mia consapevolezza privata, perché”- direbbe Pietro- “non sono più sicuro né del mio coraggio né dei miei sentimenti, ma la certezza è garantita solo dalla tua consapevolezza. Solo tu infatti puoi sapere cosa c’è nel profondo del mio cuore e la mia sicurezza non si basa più su mie particolari strategie, ma solo su ciò che tu sai di me. Perché tu ti sei fidato e mi hai chiamato”- direbbe Pietro- “allora ho fiducia anch’io nel seguirti e nel dare la vita per le tue pecorelle.”
Caro Pietro, tu che pensavi di poter dare la vita per il tuo maestro, come fanno gli eroi in battaglia per difendere il loro comandante, hai dovuto accettare che lui desse la vita per te.
Ma questa umiliazione non è l’ultima parola che il maestro ha pronunciato su di te, perché ti ha dato l’opportunità di fidarti di lui fino alla fine. Infatti non hai ricevuto solo il perdono, ma anche la forza di compiere alla fine quel che avresti desiderato fare fin dall’inizio, senza averne il coraggio e le forze: dare la vita per Lui e per le sue pecorelle!

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