
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Recita
Sara Urbinati
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Padre Silvano Fausti. www.gesuiti-villapizzone.it
Meditazione
Quando digiunate: fermiamoci un po’ allora sul significato del digiuno. Il digiuno è spesso unito nella Bibbia con la preghiera e lo studio della Parola e serve per capire che siccome il mangiare è vita, il digiuno vuol dire: no, la mia vita non è il cibo, il mio cibo è far la volontà del Padre.
Quindi il primo senso del digiuno è affermare che la vita non è il cibo, ma la comunione con Dio e l’ascolto della Parola.
Secondo aspetto del digiuno connesso a questo è ammettere che la mia morte c’è. Quindi accetto la mia morte, non come luogo della mia distruzione, ma come luogo della mia creaturalità: sono figlio, per cui posso digiunare, accettare la morte, perché la mia morte, il mio limite è comunione col Padre. Quindi, come vedete, il digiuno definisce il mio corretto rapporto con Dio. C’è la mia vita e la comunione con Lui, che è la Sua Parola e c’è la vita eterna per cui la vita materiale non è così importante. Cioè non sono una bestia, per cui tutto ciò che vale è il mangiare qui. Per cui col digiuno affermi proprio l’altra dimensione simbolica del cibo che è la comunione tra di noi e col Padre. Per cui praticamente, il digiuno viene ad essere l’espressione della preghiera del corpo; come la preghiera per lo spirito è la comunione con Dio, così anche il corpo riconosce la propria morte, la propria privazione di vita come luogo di comunione con Dio. Quindi è altissimo questo senso del digiuno.