Salmo 150 con il commento di Paola Magnani



Dal libro dei Salmi
Salmo 150 – Dossologia finale
(Inno universale di lode. Salmo alleluiatico. Grande dossologia finale)

Testo del Salmo
1 Alleluia. 

Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel suo maestoso firmamento. 2 Lodatelo per le sue imprese, lodatelo per la sua immensa grandezza. 3 Lodatelo con il suono del corno, lodatelo con l’arpa e la cetra. 4 Lodatelo con tamburelli e danze, lodatelo sulle corde e con i flauti. 5 Lodatelo con cimbali sonori, lodatelo con cimbali squillanti. 6 Ogni vivente dia lode al Signore. 

Alleluia.

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Paola Magnani

Meditazione
Come chiudere una raccolta di meravigliose poesie che diventano preghiere da rivolgere a Dio in ogni frangente della nostra vita? Cosa dire che possa racchiudere in un unico componimento tutta l’aspirazione dell’uomo a dichiararsi tutto di Dio? Come dire che non solo l’uomo, ma tutta la creazione è nulla senza il suo Creatore? È bellissima la soluzione del salmista a questa difficoltà: lodare Dio usando tutti i suoni che Egli stesso ci ha donato permettendoci di usare il creato per costruire gli strumenti più popolari o i più raffinati. Lodare Dio usando anche il nostro corpo nella danza e la nostra voce nel canto. Ma la lode più potente a Dio la eleva il coro smisurato formato da tutti gli abitanti della terra, uomini, animali, piante, insomma da ogni creatura vivente: è il loro stesso respiro che modula ritmicamente e per tutta la durata del mondo la lode al Creatore! Allora noi ci sentiamo pacificati e sereni di fronte a questo compito impegnativo di lode, perché apprendiamo che veramente “la gloria di Dio è l’uomo vivente”, come dice con mirabile sintesi Sant’Ireneo. Siamo in pace perché apprendiamo che in qualunque condizione ci troviamo, fosse anche quella più disastrata o fragile, della tristezza, della depressione, della desolazione, della disperazione per la guerra o la malattia, al di là della nostra disposizione d’animo, che spesso non è quella che vorremmo dedicare al nostro Signore, il nostro stesso essere, il nostro stesso respiro canta per Lui.

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