Salmo 147(146) con il commento di Chiara Piscaglia



Dal libro dei Salmi
Salmo 147 (146-147) – È bello lodare Dio
(Inno alla potenza e alla bontà del Signore. Salmo alleluiatico di lode e di ringraziamento)

Testo del Salmo
1 Alleluia. 

È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode. 

2 Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d’Israele; 

3 risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. 

4 Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. 

5 Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza; la sua sapienza non si può calcolare. 

6 Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi. 

7 Intonate al Signore un canto di grazie, sulla cetra cantate inni al nostro Dio. 

8 Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l’erba sui monti, 

9 provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano. 

10 Non apprezza il vigore del cavallo, non gradisce la corsa dell’uomo. 

11 Al Signore è gradito chi lo teme, chi spera nel suo amore. 

12 (147,1) Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, 

13 (147,2) perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. 

14 (147,3) Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. 

15 (147,4) Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. 

16 (147,5) Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina, 

17 (147,6) getta come briciole la grandine: di fronte al suo gelo chi resiste? 

18 (147,7) Manda la sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il suo vento e scorrono le acque. 

19 (147,8) Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. 

20 (147,9) Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. Alleluia. 

 

 

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Chiara Piscaglia

Meditazione
Questo è un salmo che facilmente fa pensare al fatto che la parola “salmo” contiene un’etimologia che rimanda al cantare accompagnati dalla cetra:  il canto e la musica sono strumenti con cui l’animo umano esprime la gioia, la gratitudine, l’allegria, la leggerezza e questo canto ne trabocca. Inizia con la parola Alleluia. Alleluia è un’esclamazione di gioia, anzi di giubilo, che è una gioia incontenibile. Gioia perché è bello lodare Dio e cantare a Lui. Dopo questo alleluia, il salmo inizia ad elencare i motivi per cui valga la pena inneggiare a Dio. Si può rileggere il salmo adagio adagio, indugiando su ciascun motivo di gioia: ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi.. chissà se questo è vero nella mia vita, se sento che Dio ha ricostruito e raccolto in me. Risana i cuori affranti, fascia le ferite.. ognuno può guardare nella propria vita, e sicuramente non esiste qualcuno che non abbia ricevuto ferite. Certamente il Signore c’era, ed era presente accanto al mio dolore, ma chissà se l’ho visto, chissà se l’ho saputo riconoscere, chissà se mi sono lasciata consolare. Se così è stato, anche io posso cantare questo alleluia. Conta le stelle, copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l’erba. Tutto ciò è un’esperienza che ciascuno di noi ha fatto. Forse a volte questi miracoli avvengono sotto i nostri occhi, eppure ce li perdiamo. Parlo per me. A volte, come d’improvviso, mi accorgo di una gemma, di un fiore sbocciato, di un filo di erba e provo meraviglia, e sento gratitudine. Altre volte il mio sguardo scorre, ma non vede, vede, eppure pensa ad altro e queste gioie comuni, quotidiane, ma vere, della vita che rinasce, passano sotto i miei occhi indifferenti. Aiutami Signore a riconoscere ogni singola meraviglia che le giornate mi offrono, e non mi basterà il tempo per cantare la tua lode e dirti la mia gratitudine: le margherite che riempiono il prato a primavera, le erbe spontanee ai cigli delle strade, l’erba fra le pietre o l’asfalto, la pazienza degli anziani, il sorriso dei miei alunni, il cielo che cambia tonalità di giorno in giorno e, talvolta, di ora in ora.. Poi però c’è quel verso:  «Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi»; oggi è difficile comprendere questo verso, la realtà lo smentisce: gente come Putin continua ad essere al potere, tante donne e bambini hanno lasciato il loro paese, tanti sono morti.
Mi domando in cosa consista questo sostegno, non è certo nel volgere degli eventi della guerra. Il sostegno ai poveri comunque lo vedo, in tante e tante storie di accoglienza e di vicinanza che il nostro paese e l’Europa intera stanno dando a chi sperimenta la povertà di avere lasciato la propria casa bombardata. Sono convinta però che la capacità di riconoscere i  benefici di Dio anche in momenti drammatici, trovi sostanza nella relazione con Lui.  Per questo ti chiedo Signore di aiutarmi a coltivare l’intimità con Te, perché sempre, in ogni momento, facile o difficile, io possa riconoscerti presente e al lavoro, ad operare miracoli accanto a me e in me. Sul finale del salmo il salmista dà lode a Dio per il suo intervento a favore di Giacobbe e di Israele, per i quali si adopera con la parola e i giudizi, cioè all’interno di una relazione. Anche noi possiamo diventare “salmisti” e continuare il salmo 147, aggiungendo ciascuno i propri versi con cui dare lode a Dio per quello che opera nella natura, attorno a me e nella mia persona: “È bello cantare inni al Signore e dare lode a Lui perché..”.

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