Salmo 143(142) con il commento di Vittorio Cicchetti



Dal libro dei Salmi
Salmo 143 (142) – Umile richiesta di liberazione
(Lamentazione individuale, con espressioni di fiducia e di piena disponibilità a Dio. Salmo penitenziale)

Testo del Salmo
1 Salmo. Di Davide. 

Signore, ascolta la mia preghiera! Per la tua fedeltà, porgi l’orecchio alle mie suppliche e per la tua giustizia rispondimi. 2 Non entrare in giudizio con il tuo servo: davanti a te nessun vivente è giusto. 3 Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita; mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da gran tempo. 4 In me viene meno il respiro, dentro di me si raggela il mio cuore. 5 Ricordo i giorni passati, ripenso a tutte le tue azioni, medito sulle opere delle tue mani. 6 A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra assetata. 7 Rispondimi presto, Signore: mi viene a mancare il respiro. Non nascondermi il tuo volto: che io non sia come chi scende nella fossa. 8 Al mattino fammi sentire il tuo amore, perché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te s’innalza l’anima mia. 9 Liberami dai miei nemici, Signore, in te mi rifugio. 10 Insegnami a fare la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in una terra piana. 11 Per il tuo nome, Signore, fammi vivere; per la tua giustizia, liberami dall’angoscia. 12 Per la tua fedeltà stermina i miei nemici, distruggi quelli che opprimono la mia vita, perché io sono tuo servo.

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Vittorio Cicchetti

Meditazione
Questo salmo è un appello accorato a Dio in un momento di estrema difficoltà. A differenza dei salmi più esplicitamente bellici o violenti, qui sembra che il nemico non sia tanto un uomo malvagio o un avversario, quanto il peccato stesso: Davide ha peccato e questa sua consapevolezza lo affligge. Il Nemico, questa volta con la N maiuscola, lo perseguita perché sa che potrebbe ricadere in tentazione in questo momento di debolezza. Davide allora si appella a Dio, chiede a Lui di liberarlo da questo fardello, chiede al Signore una risposta ai suoi dubbi perché si sente debole. Davide chiede amore. Trovo bellissima questa consapevolezza: Dio non cancella i peccati, ma ci colma dell’amore che serve a perdonarci e a non rimare vincolati ai nostri errori. Troppo spesso pensiamo al sacramento della confessione come ad un battesimo che ci lava dalle colpe, credo invece che il grande potere di questo sacramento sia quello di riempirci nuovamente dell’amore che peccando abbiamo perso, spesso abbiamo solo bisogno di tornare ad amare o ad amarci per convertire la nostra vita; il peccato non viene lavato via, viene trasfigurato e Dio solo può fare questo: trasformare la colpa in amore.

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