
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 1, 57-66
Testo del Vangelo
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Meditazione
Nomen est omen dicevano gli antichi. cioè un nome è un destino, il nome è un presagio o, meglio il destino è nel nome. Chissà se questo è così vero anche ai nostri tempi. Potrebbe essere così quando si danno nomi ai figli di cantanti o attori famosi magari con la sottile e inconscia pretesa di veder realizzati nel figlio le virtù eroiche del proprio idolo. Peccato che invece spesso accade che un Alex qualunque, il cui papà era accanito tifoso di Alex Del Piero, non piace neppure giocare a calcio. Ecco qui allora il nomen est omen non funziona proprio...
Che diciamo invece dei soprannomi? Ecco il soprannome coglie simpaticamente un dettaglio della persona e alcuni addirittura si ricordano non tanto per il nome quanto per il soprannome. A volte questi nomignoli diventano anche profetici. Cristian, che guida diverse rubriche di Pregaudio, da piccolo lo chiamavamo Magro. Ma di magro non aveva nulla, tutt'altro. Nel tempo lo abbiamo sempre chiamato così, oggi è diventato magro davvero, chissà ... forse quel soprannome dal sapore ironico ha davvero profetizzato il Cristian "magro" di oggi.
Comunque il nome, il soprannome, il nuovo nome, ad esempio come accade per le suore o per il Papa ha certamente qualcosa di affascinante e misterioso.
Nel passato dare il nome ai figli significava soprattutto dare solidità alla famiglia, continuità alla generazione.
Anche io sono figlio di questa mentalità: Francesco, mi chiamo come mio nonno paterno e mio fratello Giovanni come il nonno materno. Così era per gli ebrei al tempo di Gesù. Quanti si chiamavano Ben, che significa figlio che veniva messo prima del nome del padre.
Ben, la parola "figlio", pensate, dopo il nome sacro di Dio (Jahweh) è la parola più utilizzata nella Bibbia. La famiglia, nella sua continuità generazionale, è un collegamento fondamentale nella concezione biblica. È poi signicativo che nella sua etimologia il verbo ebraico banah, significa «costruire, edificare». Cioè, come ci sono le mura di pietra della casa, così ci sono le pietre viventi che sono i figli. Quindi il nome del figlio, identificandosi con quello del padre, dice una struttura solida di quella famiglia, di quella generazione.
Ebbene tutto questo per dire che oggi nel Vangelo tutti volevano chiamare quel bambino con il nome di suo padre, Zaccarìa e invece la madre intervenne e dice: «No, si chiamerà Giovanni». E anche il padre confermerà e nel momento in cui conferma riprenderà la parola.
Ecco come inizia la storia della Salvezza: con una rottura, una rottura rispetto a quello che si è sempre fatto. Così Giovanni, così Gesù. Due nomi nuovi non più in relazione con la famiglia carnale. Ma due nomi che saranno appunto, un auspicio: nomen est omen. Giovanni che significa "Dio ha avuto misericordia" e Gesù "Colui che salva". Più chiaro di così!
Ecco, siamo ormai siamo alle porte del Natale. Volevo personalmente raggiungervi con i miei, anzi i nostri più cari auguri di Natale, da parte di tutta l'equipe di Pregaudio. Ringraziarvi per la vostra condivisione e davvero per le tante offerte che ci sono giunte in questo periodo di scambi di doni. A tal proposito, come già anticipato, abbiamo estratto a sorte uno dei tanti donatori: il fortunato, anzi la fortunata, è Elisa di San Giovanni Lupatoto vicino Verona. Bene, il 28 Dicembre saremo a casa sua per consegnare il bel terrario realizzato qui al Puntogiovane. La novità è che con lei ci piacerebbe incontrare anche chi è nelle vicinanze di Verona. Organizzeremo nel tardo pomeriggio una celebrazione eucaristica e sarebbe bello poterci incontrare dal vivo con chi può.
Ancora a tutti un Santo Natale!
Recita
Federico Fedeli
Musica di sottofondo
Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Venerdì 23 Dicembre 2022
IV settimana di Avvento
Prima Lettura
Dal libro del profeta Malachìa
Ml 3,1-4.23-24
Così dice il Signore:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l'argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia. Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani.
Ecco, io invierò il profeta Elìa prima che giunga
il giorno grande e terribile del Signore:
egli convertirà il cuore dei padri verso i figli
e il cuore dei figli verso i padri,
perché io, venendo,
non colpisca la terra con lo sterminio».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 24 (25)
R. Leviamo il capo: è vicina la nostra salvezza.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. R.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. R.
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza. R.
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