Salmo 130(129) con il commento di Filippo Fabbri e Maddalena Mazza



Dal libro dei Salmi
Salmo 130 (129) – Attesa del perdono
(Cantico delle ascensioni. Salmo penitenziale, di fiducia e di speranza)

Testo del Salmo
1 Canto delle salite. 

Dal profondo a te grido, o Signore; 2 Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica. 3 Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? 4 Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore. 5 Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola. 6 L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora. Più che le sentinelle l’aurora, 7 Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. 8 Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Filippo Fabbri e Maddalena Mazza

Meditazione
Il salmo definito De Profundis significa, con traduzione dal latino in senso letterale, “dalle profondità dell’abisso”, alludendo alle parti più buie, nascoste e tormentate dell’animo umano. Il testo nasce come preghiera dei defunti ma sarebbe riduttivo consideralo solo un’orazione funebre, poiché, in realtà, è un inno al perdono ed alla misericordia divina. È un arrendersi dell’uomo alla misericordia di chi conosce gli angoli più controversi dell’animo umano. L’uomo vive nel buio, nell’inquietudine, il Sole è Colui che ci salva dalle zone d’ombra. L’uomo confessa la sua colpevolezza, ed avendo fede nel perdono, non teme il giudizio divino. Nel testo si evidenzia la comprensione ed il perdono del Signore. È l’esempio della riconciliazione tra l’uomo e Dio. Un Dio giusto e sempre misericordioso. Il salmo comincia, nella prima parte, con una voce che viene dal profondo («Dal profondo a te grido»), intesa come la parte più agitata e nascosta dell’animo umano, che però è vista e conosciuta dal Signore. Il peccatore grida rivolto («ascolta la mia voce») al Signore, presso cui si trova il perdono, Dio è immenso nella sua misericordia, nel senso che non condanna («se consideri le colpe») e non critica, ma è sempre pronto a perdonare, come un padre comprensivo («presso di te è il perdono»). Nella seconda parte c’e l’“io” («Io spero, Signore. Spera l’anima mia») di chi spera nella parola del Signore, come le sentinelle che attendono l’aurora. Quindi si basa sulla speranza del perdono di Gesù Redentore e Misericordioso («con il Signore è la misericordia»). Dio ascolta e risponde, non con la punizione, ma con il perdono. La terza parte del salmo si indirizza a tutto Israele, a tutto il popolo. Il Signore è misericordioso, presso di lui c’è la redenzione e la cancellazione del peccato («Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe»). Ma la salvezza non è più del singolo che chiede aiuto, ma di tutta la comunità. Metaforicamente parlando, potrebbe simboleggiare la fede del singolo che si basa sulla fede della Chiesa. Fondamentale è il concetto che Dio è redentore e ci libera dalle nostre colpe. Questo salmo è la risposta a chi chiede aiuto in un momento di sconforto. È un invito a fondare la propria vita sulla parola di Dio, fonte di perdono e di speranza. 

 

Scarica la nostra App su