Salmo 121(120) con il commento di Emanuele Crispo e Petra Rossi



Dal libro dei Salmi
Salmo 121 (120) – Veglia il custode di Israele
(Cantico delle ascensioni. Salmo di fiducia)

Testo del Salmo
1 Canto delle salite. 
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? 2 Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra. 3 Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. 4 Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele. 5 Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra. 6 Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. 7 Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita. 8 Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre.

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Emanuele Crispo e Petra Rossi
Recita Petra Rossi

Meditazione
Quando viviamo momenti di pace, di gioia, nella tranquillità e spensieratezza, spesso non ci domandiamo da dove vengono tutte queste “grazie”. Le viviamo, alcune volte le condividiamo, le possediamo senza nemmeno sapere come ci siano capitate. Purtroppo però alle volte la vita diventa come un fiume che dobbiamo percorrere controcorrente e faticosamente: un problema lavorativo o familiare, un lutto, o altre situazioni complicate da sostenere, possono cambiare la nostra visione nei confronti della vita, che un tempo era rosea, per farla diventare cupa. In quelle occasioni cerchiamo in tutti i modi di “cambiare rotta” rispetto agli eventi che ci preoccupano, utilizzando tutte le nostre competenze e forze per sistemare i problemi che ci limitano nel presente. Spesso il peso non è così facile da sciogliere, è eccessivo e rimaniamo schiacciati in una morsa che può persistere per tutta la vita. Le nostre forze non bastano a rimetterci in piedi, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti, ma tutti coloro che ci tendono la mano sono uomini come noi, con le nostre stesse limitazioni e debolezze, che potrebbero non comprendere appieno la nostra situazione o abbandonarci ai nostri dolori. Chi allora può davvero sostenerci? Questo salmo ce lo spiega chiaramente: il pellegrino che si incammina lungo il suo percorso di vita non può che affidarsi a Colui che è al di sopra di ogni condizione umana. Solo Colui che ha creato il cielo e la terra può sostenerci. Dio, che nella sua immensa gloria ci ha donato tutto ciò che viviamo, è il custode che non dorme, che ci conosce da quando siamo nati per accompagnarci, al momento della nostra morte, nel suo regno. Qualche anno fa è morto un grande cantautore italiano, Franco Battiato, che in uno dei suoi periodi di profondo misticismo scrisse uno dei suoi più famosi brani: La cura. La canzone è come una dedica d’amore in chiave moderna che Dio fa al genere umano, ed essendo un testo che mi ha accompagnato per gran parte della mia vita, ho trovato sempre molto impattante e pervasivo quando l’artista fa dire a Dio che l’uomo è un «essere speciale» e che appunto avrà cura di lui. Rincuorato da tutto l’amore che ci viene dato dal Signore, che si manifesta nella pienezza dei suoi doni, e in particolare in quello della vita, non posso che essere certo e saldo che solo Lui starà alla mia destra, per sempre.

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