Salmo 115(113B) con il commento di Paola Magnani



Dal libro dei Salmi
Salmo 115 (113B) – Polemica anti-idolatrica
(Inno di lode e di fiducia: terzo salmo dell’Hallel)

Testo del Salmo
1 (113,9) Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria, per il tuo amore, per la tua fedeltà. 

2 (113,10) Perché le genti dovrebbero dire: «Dov’è il loro Dio?». 

3 (113,11) Il nostro Dio è nei cieli: tutto ciò che vuole, egli lo compie. 

4 (113,12) I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. 

5 (113,13) Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, 

6 (113,14) hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. 

7 (113,15) Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano; dalla loro gola non escono suoni! 8 (113,16) Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida! 

9 (113,17) Israele, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. 

10 (113,18) Casa di Aronne, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. 

11 (113,19) Voi che temete il Signore, confidate nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. 

12 (113,20) Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d’Israele, benedice la casa di Aronne. 

13 (113,21) Benedice quelli che temono il Signore, i piccoli e i grandi. 

14 (113,22) Vi renda numerosi il Signore, voi e i vostri figli. 

15 (113,23) Siate benedetti dal Signore, che ha fatto cielo e terra. 

16 (113,24) I cieli sono i cieli del Signore, ma la terra l’ha data ai figli dell’uomo. 

17 (113,25) Non i morti lodano il Signore né quelli che scendono nel silenzio, 

18 (113,26) ma noi benediciamo il Signore da ora e per sempre. 

Alleluia.

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Paola Magnani

Meditazione
I commenti degli esegeti ci dicono che questo salmo parla di una liturgia celebrata nel Tempio, in cui un sacerdote pronuncia una catechesi sul vero Dio per poi impartire la benedizione solenne a tutti i presenti, dai sacerdoti a tutto il popolo. Ma noi rimaniamo colpiti dall’inizio del salmo, che con forza concentra subito l’attenzione su Dio, non solo destinatario, ma anche soggetto della lode con cui si apre il testo. Che effettivamente poi ci parla di un Dio assolutamente diverso dagli dei pagani proprio perché non oggetto inanimato di culto, ma potente Creatore che dà esistenza a tutte le cose e mantiene in vita le creature a causa del suo amore. E il suo amore è fedele e per sempre perché Dio è l’amore e dare amore a tutti i viventi è il suo modo di manifestarsi, la sua gloria, di cui parla il primo versetto. Ed è bellissimo che il suo modo di manifestare la sua gloria si esprima nella benedizione che diffonde su tutti, piccoli e grandi, personaggi di spicco della società ebraica o uomini in cerca di un Dio che ancora non conoscono ma che già “temono”, cioè onorano con la loro vita. Allora la nostra lode non è altro che la risposta riconoscente a un Padre capace di dire bene di tutti noi, piccoli e grandi, sani e malati, forti e fragili, fedeli e cercatori di Dio. Perché solo la benedizione di Dio ci può rendere fecondi, cioè capaci di portare e diffondere vita e bene intorno a noi, nel mondo intero, ovunque ci troviamo e a chiunque incrociamo sulla nostra strada, al di là delle difficoltà o dei dubbi, delle cadute o degli errori dovuti alla fragilità umana: solo la fedeltà di Dio nell’amore ci può rendere capaci di attraversare con amore tutta la vita intera. 

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