Salmo 110(109) con il commento di Massimo Cicchetti



Dal libro dei Salmi
Salmo 110 (109) – Il sacerdozio regale del Messia
(Salmo profetico sul Messia re e sacerdote, con formula imprecatoria)

Testo del Salmo
1 Di Davide. Salmo. 

Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». 2 Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! 3 A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. 4 Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». 5 Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira, 6 sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra; 7 lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa.  

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Massimo Cicchetti

Meditazione
Uno dei più celebri salmi di David, soprattutto perché dà forza ad una visione messianista, letto spesso come un anello forte della collana che lega il “Vecchio” ed il Nuovo Testamento. Un salmo così noto e celebrato, che lo stesso Gesù lo cita di fronte al tribunale giudaico per rispondere a Caifa. Il punto focale di queste strofe è, a mio avviso, il riferimento a Melchìsedek, che l’esegesi ebraica riconduce a Sem, figlio di Noè, re del regno di Salem (l’antica Gerusalemme) ed anche sacerdote di Elyon, uno dei nomi ebraici di Dio. Nella Legge mosaica era proibito ai Re di Israele di essere contemporaneamente sommi sacerdoti, compito riservato ai leviti; tuttavia, nel salmo in lettura, Dio nomina re Davide, quale sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek. Per molti versi questo personaggio anticipa la venuta del Cristo, tanto che offre a Dio pane e vino, come poi farà Gesù nell’Ultima Cena spiegandone il significato più profondo. Soprattutto riunisce in un’unica persona il potere temporale e quello divino, come troverà compimento finale dell’attesa la venuta di Cristo. Dio pone questo re alla sua destra, egli è quindi eletto alla signoria divina, per cui si farà ambasciatore presso il popolo. È un re al quale Dio concede la vittoria sui nemici della fede ed al quale ricorda, come già cantato nel Salmo 91, che Egli lo accompagna come acqua di un fiume capace di dissetare e ridare potere allo spirito, oltre che al corpo. Il salmista esorta infine a camminare a testa alta, come si conviene ad un re, e noi che aneliamo alla sequela del Cristo non possiamo, da meno, camminare con il capo chino, manifestando invece la gioia ed il sorriso di appartenenza al corpo mistico della Chiesa, sudditi del Re dei Re.

Scarica la nostra App su