Salmo 104(103) con il commento di Stefano Gazzoni e Tiziana Sensoli



Dal libro dei Salmi
Salmo 104 (103) – Inno a Dio creatore
(Inno di lode al Signore per le meraviglie delle sue opere)

Testo del Salmo
1 Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, 2 avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda, 3 costruisci sulle acque le tue alte dimore, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento, 4 fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri. 5 Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. 6 Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque. 7 Al tuo rimprovero esse fuggirono, al fragore del tuo tuono si ritrassero atterrite. 8 Salirono sui monti, discesero nelle valli, verso il luogo che avevi loro assegnato; 9 hai fissato loro un confine da non oltrepassare, perché non tornino a coprire la terra. 10 Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti, 11 dissetino tutte le bestie dei campi e gli asini selvatici estinguano la loro sete. 12 In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde. 13 Dalle tue dimore tu irrighi i monti, e con il frutto delle tue opere si sazia la terra. 14 Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra, 15 vino che allieta il cuore dell’uomo, olio che fa brillare il suo volto e pane che sostiene il suo cuore. 16 Sono sazi gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati. 17 Là gli uccelli fanno il loro nido e sui cipressi la cicogna ha la sua casa; 18 le alte montagne per le capre selvatiche, le rocce rifugio per gli iràci. 19 Hai fatto la luna per segnare i tempi e il sole che sa l’ora del tramonto. 20 Stendi le tenebre e viene la notte: in essa si aggirano tutte le bestie della foresta; 21 ruggiscono i giovani leoni in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo. 22 Sorge il sole: si ritirano e si accovacciano nelle loro tane. 23 Allora l’uomo esce per il suo lavoro, per la sua fatica fino a sera. 24 Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. 25 Ecco il mare spazioso e vasto: là rettili e pesci senza numero, animali piccoli e grandi; 26 lo solcano le navi e il Leviatàn che tu hai plasmato per giocare con lui. 27 Tutti da te aspettano che tu dia loro cibo a tempo opportuno. 28 Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la tua mano, si saziano di beni. 29 Nascondi il tuo volto: li assale il terrore; togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. 30 Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. 31 Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. 32 Egli guarda la terra ed essa trema, tocca i monti ed essi fumano. 33 Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare inni al mio Dio finché esisto. 34 A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore. 35 Scompaiano i peccatori dalla terra e i malvagi non esistano più. Benedici il Signore, anima mia. Alleluia.

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Stefano Gazzoni e Tiziana Sensoli
Recita Stefano Gazzoni

Meditazione
Il salmo inizia con una benedizione del salmista: egli benedice Dio e a Lui innalza la sua lode, perché riconosce nel creato l’opera meravigliosa e immensa del Signore. Poi sembra quasi che il creato si animi, e inizia una danza tra Dio e ogni parte della natura, tutto prende movimento, ogni cosa si muove nella direzione giusta per dare armonia: cielo e terra, luna e stelle, montagne, fiumi e animali. È una lode che ci riporta ai primi capitoli della Genesi e ci fa ripercorrere la creazione: quell’opera immensa e ordinata di fronte alla quale l’uomo non può non stupirsi. E qui il salmista riesce a comunicarci tutto questo stupore, utilizzando quei verbi che in genere si riferiscono a persone, qui invece le troviamo riferiti a parti della natura, tutto è vivo di fronte a Dio! Poi ad un certo punto, quasi al centro del salmo, fa la sua comparsa l’uomo, insieme a quegli elementi della natura che gli assicurano vita: il pane, il vino, l’olio. Tutto ha il suo inizio e il suo fine in Dio e il salmistra conclude con una benedizione. Sappiamo anche noi porci di fronte al creato con lo stesso stupore e benedire Dio? O meglio, siamo ancora capaci di stupirci? La meraviglia e lo stupore ce l’hanno i bambini di fronte a quello che vedono per la prima volta, sono le emozioni che abitano il cuore, quando riesce a liberarsi da tutto quel “di troppo” e non teme più il giudizio del mondo. Di fronte a questo salmo vorremmo concludere con una preghiera: che riusciamo a mettere da parte quel senso di “già visto” e ricominciamo ad avere uno spirito semplice, quello dello stupore che apre la porta alla lode e alla benedizione di questo meraviglioso mondo che ci circonda. Che prendiamo consapevolezza sempre di più della nostra natura di creature, fragili, fatte degli elementi della terra, per poter vivere questo mondo, ma destinate a stare in eterno di fronte ad un Dio creatore che tutto questo ha affidato a noi.

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