Salmo 101(100) con il commento di Massimo Gasperoni e Cosetta Giovannini



Dal libro dei Salmi
Salmo 101 (100) – Il governo del principe giusto
(Salmo reale: preghiera e propositi di un re. Didattico sulla legge morale)

Testo del Salmo
1 Di Davide. Salmo. 

Amore e giustizia io voglio cantare, voglio cantare inni a te, Signore. 2 Agirò con saggezza nella via dell’innocenza: quando a me verrai? Camminerò con cuore innocente dentro la mia casa. 3 Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non mi starà vicino. 4 Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere. 5 Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurrò al silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potrò sopportare. 6 I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino accanto a me: chi cammina nella via dell’innocenza, costui sarà al mio servizio. 7 Non abiterà dentro la mia casa chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza. 8 Ridurrò al silenzio ogni mattino tutti i malvagi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male. 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Massimo Gasperoni e Cosetta Giovannini

Meditazione
La lotta tra il bene e il male, tra amore e odio, tra giustizia e prepotenza, si misura nelle azioni, nelle scelte, nella direzione che si percorre, nelle parole che si scambiano nel segreto e verso gli altri; anche lo sguardo, il comportamento, la sincerità e la bontà sono ambiti dove ogni giorno combattiamo contro i nostri istinti e la nostra debolezza di fronte alle tentazioni del male, che spesso ci vengono presentate come facili soluzioni o piccole licenze che ci possiamo concedere. Il Signore ci chiede di camminare nella sua via, come operatori di giustizia grazie alle opere animate da uno spirito puro, innocente. Questa lotta spesso ci vede sconfitti, ci fa sentire inadeguati, ormai senza speranza; il Signore e la comunione con Lui sembrano una favola antica senza un lieto fine, perché la perfezione è irraggiungibile, ogni giorno facciamo un passo avanti, per poi ritornarne a fare due indietro. La fatica spesso lascia spazio alla delusione e alla frustrazione, fino al punto di mollare e di lasciarsi trascinare dalla corrente della vita senza opporre resistenza; come tante notizie che ascoltiamo al telegiornale, centinaia di brutte notizie, tutti i giorni che ci presentano un mondo ormai privo di speranza, dove prima la pandemia e ora la guerra a pochi chilometri dall’Italia, rischiano come dice il papa di diventare un’abitudine, un sottofondo della nostra epoca al quale dobbiamo adeguarci, ma il Signore ci invita a mantenere alto il livello di attenzione, per respingere con forza le opere del male, cercando di curare il più possibile gli effetti che ci possono essere sugli altri, specialmente i più deboli ed indifesi. Questo salmo ci invita a non abbassare la guardia, a mantenere gli occhi aperti, senza però diventare dei giustizialisti senza scrupoli, ed ecco che qui ci viene incontro Gesù, con la sua modalità solita: prima ci fa parlare – quando sembra che l’abbiamo convinto, fino al punto che anche noi siamo convinti di essere nel giusto – , poi ecco che arriva Lui e ci porta una novità che ci smonta completamente. Se mettiamo Gesù come modello per convertire il nostro sguardo, saremo capaci di guardare gli altri, non come giudici inflessibili, ma come operatori di giustizia verso gli oppressi e gli emarginati; se Gesù ispira le nostre azioni, allora possiamo vedere e far vedere attraverso di noi che non c’è cosa più bella di dare la vita per i propri amici, non c’è più il mio interesse come lumicino nella mia vita, ma è sorto un sole potente che illumina la mia persona fino al profondo; se parliamo come Lui, allora tutto ciò che uscirà dalla nostra bocca sarà una benedizione, un inno di lode, un canto d’amore. Lui ha un progetto per noi, per farci vivere nella gloria del suo regno, in una casa che Lui ha pensato per tutti, non come luogo lontano, ma nella nostra quotidianità. Questa casa dove sentirsi fratelli, non giudicati ma salvati, si chiama Chiesa ed è uno dei doni che Gesù ci ha fatto; Lui vuole abitare con noi, come un fratello che ci corregge attraverso i suoi insegnamenti, ma ci fa ardere il cuore con la sua saggezza: «vieni Signore Gesù!».

 

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