Salmo 93(92) con il commento di Paolo Vicini



Dal libro dei Salmi
Salmo 93 (92) – Inno alla maestà di Dio 
(Salmo del regno e di intronizzazione. Inno di lode al Signore, re potente ed eterno. Messianico ed escatologico)

Testo del Salmo
1 Il Signore regna, si riveste di maestà: si riveste il Signore, si cinge di forza. È stabile il mondo, non potrà vacillare. 2 Stabile è il tuo trono da sempre, dall’eternità tu sei. 3 Alzarono i fiumi, Signore, alzarono i fiumi la loro voce, alzarono i fiumi il loro fragore. 4 Più del fragore di acque impetuose, più potente dei flutti del mare, potente nell’alto è il Signore. 5 Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore. 

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Paolo Vicini

Meditazione
Il termine Maestà per me è un termine difficile da digerire. Dopo anni di studi di Storia con Re, Imperatori, Dittatori, ogni volta che sento “un uomo solo al comando” mi viene l’orticaria. Non voglio avere qualcuno che mi comanda, perdere la mia libertà non mi affascina, come ed essere chiamato suddito. Ma il Re di cui parla il Salmista penso sia leggermente differente. Quest’altro Re ci ha creato e ci ha affidato il mondo. È una Maestà che ci lascia liberi. Non ci chiede nulla in cambio. Niente tasse, niente imposizioni, niente salamelecchi. Il nostro Dio è un vento leggero. Ma allora il fiume di cui parla il salmo cos’è? Sono la sua proposta, che è come un fiume in piena che non possiamo contenere, la vita che Dio ti offre è coinvolgente, travolgente come un’onda. Vivere una vita consapevole, da vero uomo e donna, avendo chiaro per quale motivo sono in questo mondo, avere basi solide, è una gran forza. Quando incontro persone simili ne resto sempre affascinato, sono quegli alberi di senape su cui gli uccelli del cielo vanno a fare il nido fra i suoi rami. «Il trono di Dio è stabile, non potrà vacillare», ma pensando alla nostra Chiesa, non pare ad oggi così stabile, ma se penso al messaggio di Dio, non credo che ci sia nulla di più affidabile e stabile che l’amicizia con Lui. Se debbo pensare alla regalità di Gesù, la immagino con Lui in piedi con la corona di spine intrecciate, un mantello addosso e i segni della frusta sulla pelle, un relitto di uomo. Ora lo posso ritrovare nei relitti della terra, nelle persone che non contano, quelli frustrati dalla vita, i poveri noiosi, i carcerati, gli ultimi, quelli che per me potrebbero sparire, anzi se sparissero dalla mia vista sarebbe meglio ancora, così da non sentirne l’odore. Ma perché se queste persone sono la presenza del Re Gesù non le troviamo in parrocchia, nei giri “chiesa ioli”? Dove sono questi maestri e questi Re? Facciamo fatica con i sovrani e i Re sotto tutte le forme.

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