Salmo 83(82) con il commento di Daniele Briglia



Dal libro dei Salmi
Salmo 83 (82) – Richiesta di aiuto a Dio contro il nemico
(Lamentazione pubblica. Supplica nazionale contro i nemici del popolo di Dio. Salmo imprecatorio)

Testo del Salmo
1 Canto. Salmo. Di Asaf. 

2 Dio, non startene muto, non restare in silenzio e inerte, o Dio. 3 Vedi: i tuoi nemici sono in tumulto e quelli che ti odiano alzano la testa. 4 Contro il tuo popolo tramano congiure e cospirano contro i tuoi protetti. 5 Hanno detto: «Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome d’Israele». 6 Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un patto: 7 le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agareni, 8 Gebal, Ammon e Amalèk, la Filistea con gli abitanti di Tiro. 9 Anche l’Assiria è loro alleata e dà man forte ai figli di Lot. 10 Trattali come Madian, come Sìsara, come Iabin al torrente Kison: 11 essi furono distrutti a Endor, divennero concime dei campi. 12 Rendi i loro prìncipi come Oreb e Zeeb, e come Zebach e come Salmunnà tutti i loro capi; 13 essi dicevano: «I pascoli di Dio conquistiamoli per noi». 14 Mio Dio, rendili come un vortice, come paglia che il vento disperde. 15 Come fuoco che incendia la macchia e come fiamma che divampa sui monti, 16 così tu incalzali con la tua bufera e sgomentali con il tuo uragano. 17 Copri di vergogna i loro volti perché cerchino il tuo nome, Signore. 18 Siano svergognati e tremanti per sempre, siano confusi e distrutti; 19 sappiano che il tuo nome è «Signore»: tu solo l’Altissimo su tutta la terra. 

 

 

Recitano
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Daniele Briglia

Meditazione
«Dio, non startene muto, non restare in silenzio e inerte, o Dio». Ecco, chi di noi oggi avrebbe questo tipo di rapporto, linguaggio, mi verrebbe da dire confidenza con Dio? Chi inciterebbe in maniera così schietta il suo Dio per invitarlo all’azione? Sicuramente non tantissimi. Certo, probabilmente perché, come si nota dal resto del Salmo, il Dio a cui ci si rivolge è un Dio di parte, un Dio da cui si spera un aiuto anche nell’azione concreta di sconfitta dei propri avversari, non solo e non tanto come persone malvagie, ma proprio come entità politiche, popoli di altre comunità, altri territori, probabilmente anche di altre religioni. Ma se dovessi tentare di fare una trasposizione al mio oggi, ad un mio ipotetico grido di aiuto, che forma avrebbe? In questo Salmo la situazione descritta è abbastanza chiara, la difficoltà è ben definita, ed anche le soluzioni “proposte” sono altrettanto chiare, e non vanno troppo per il sottile, anzi. Ma quali sono per me i “nemici che tramano congiure e cospirano contro i tuoi protetti”. Le difficoltà, le stanchezze, le ansie, le tentazioni concrete, le delusioni, le allettanti scorciatoie, sono gli onnipresenti eserciti che personalmente, ma temo tutti, incontriamo nella nostra quotidianità. Di sicuro, dopo il dono enorme di un Dio che ha scelto di incarnarsi, ecco, l’azione o le azioni che il Salmista suggerisce assumono una direzione diversa. Dio ci assicura che Lui sarà sempre a capo dei suoi eserciti, ma questi trovano la forza nel sangue del sacrificio di Gesù, che ci invita a lottare innanzitutto contro “eserciti” spesso radicati in noi stessi, intende rafforzarci contro le nostre debolezze, ci chiede di essere noi in prima fila in questa battaglia. A differenza del Salmista, forse non darà vita ad una “vendetta” ed alla conseguente sconfitta definitiva degli eserciti assedianti, ma ci assicura che Lui sarà sempre al nostro fianco in questa battaglia. Gli avversari probabilmente non saranno sbaragliati definitivamente, ma il solo essersi messi dietro la protezione dello “scudo” del sacrificio, da Lui compiuto, sprona noi nella determinazione di non mollare nella testimonianza in queste “battaglie”, nel mostrare il campo, lo schieramento in cui abbiamo consapevolmente o inconsapevolmente scelto di ritrovarci. 

 

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