Salmo 74(73) con il commento di Luca Tentoni



Dal libro dei Salmi
Salmo 74 (73) – Lamento nazionale sulla distruzione del tempio
(Lamentazione nazionale per la distruzione del tempio, con richiami all’Alleanza)

Testo del Salmo
1 Maskil. Di Asaf. 

O Dio, perché ci respingi per sempre, fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo? 2 Ricòrdati della comunità che ti sei acquistata nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tua proprietà, il monte Sion, dove hai preso dimora. 3 Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel santuario. 4 Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea, issarono le loro bandiere come insegna. 5 Come gente che s’apre un varco verso l’alto con la scure nel folto della selva, 6 con l’ascia e con le mazze frantumavano le sue porte. 7 Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome; 8 pensavano: «Distruggiamoli tutti». Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio. 9 Non vediamo più le nostre bandiere, non ci sono più profeti e tra noi nessuno sa fino a quando. 10 Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario? Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome? 11 Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la tua destra? 12 Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi, ha operato la salvezza nella nostra terra. 13 Tu con potenza hai diviso il mare, hai spezzato la testa dei draghi sulle acque. 14 Tu hai frantumato le teste di Leviatàn, lo hai dato in pasto a un branco di belve. 15 Tu hai fatto scaturire fonti e torrenti, tu hai inaridito fiumi perenni. 16 Tuo è il giorno e tua è la notte, tu hai fissato la luna e il sole; 17 tu hai stabilito i confini della terra, l’estate e l’inverno tu li hai plasmati. 18 Ricòrdati di questo: il nemico ha insultato il Signore, un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome. 19 Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora, non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. 20 Volgi lo sguardo alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza. 21 L’oppresso non ritorni confuso, il povero e il misero lodino il tuo nome. 22 Àlzati, o Dio, difendi la mia causa, ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno. 23 Non dimenticare il clamore dei tuoi nemici; il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine.

 

 

 

 

Recitano
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Luca Tentoni

Meditazione
In questo salmo abbiamo tre realtà: Israele, il nemico aggressore e Dio. Se leggiamo con attenzione, potremmo cogliere con evidenza che il tema dominante, in apparenza, sia il conflitto con il nemico assalitore. In realtà il tema è la relazione tra Dio e il suo popolo. Dal primo versetto notiamo come il Signore ha fatto ogni cosa e operato in riferimento alla sua alleanza d’amore con Israele. Quel popolo che Dio ha scelto fin dai tempi antichi si sente ora lontano dal Signore, mentre osserva, impotente, che i suoi avversari profanano e demoliscono il Santo dei Santi. «Fino a quando..?». Nel profondo dello smarrimento e dell’umiliazione, in questo lamento di tutto un popolo in preghiera, cogliamo ancora tanta fede. C’erano tempi, mentre il popolo vagava nel deserto, in cui vigeva una certa distanza tra Dio e l’umanità. Il Signore stesso, nel momento in cui realizzò l’Alleanza con il popolo di Israele, in quella modalità, ridusse quel divario dicendo: «Io sarò il vostro Dio e voi il mio popolo!» (Lv 26,12). Il salmista ricorda: «volgi lo sguardo alla tua alleanza», cioè come popolo, noi apparteniamo a Te. Avvertiamo che hai preso le distanze non da noi, ma dal nostro peccato. Nel nostro tempo attuale, come allora, avvertiamo crisi, dubbi, o delusioni? Probabilmente sì, ma ricordiamo che la nostra forza è solo Dio. I versetti 12, 13 e 14 sono il caposaldo: il fare memoria di quanto ha fatto il Signore per noi, ci unisce a Te e tra noi. Ogni peccato rende labile la memoria della sacra Alleanza. Amen.

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