Salmo 71(70) con il commento di Caterina Casadei



Dal libro dei Salmi
Salmo 71 (70) – Preghiera di un anziano
(Supplica individuale di un vegliardo, con accenti di ringraziamento e di fiducia)

Testo del Salmo
1 In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. 2 Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. 3 Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! 4 Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio, dal pugno dell’uomo violento e perverso. 5 Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. 6 Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno: a te la mia lode senza fine. 7 Per molti ero un prodigio, ma eri tu il mio rifugio sicuro. 8 Della tua lode è piena la mia bocca: tutto il giorno canto il tuo splendore. 9 Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze. 10 Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme 11 e dicono: «Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo: nessuno lo libera!». 12 O Dio, da me non stare lontano: Dio mio, vieni presto in mio aiuto. 13 Siano svergognati e annientati quanti mi accusano, siano coperti di insulti e d’infamia quanti cercano la mia rovina. 14 Io, invece, continuo a sperare; moltiplicherò le tue lodi. 15 La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. 16 Verrò a cantare le imprese del Signore Dio: farò memoria della tua giustizia, di te solo. 17 Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. 18 Venuta la vecchiaia e i capelli bianchi, o Dio, non abbandonarmi, fino a che io annunci la tua potenza, a tutte le generazioni le tue imprese. 19 La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo. Tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio? 20 Molte angosce e sventure mi hai fatto vedere: tu mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra, 21 accrescerai il mio onore e tornerai a consolarmi. 22 Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio, a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele. 23 Cantando le tue lodi esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato. 24 Allora la mia lingua tutto il giorno mediterà la tua giustizia. Sì, saranno svergognati e confusi quelli che cercano la mia rovina. 

 

 

 

Canto 
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Caterina Casadei

Meditazione
È la toccante preghiera di un anziano che si sviluppa tra la supplica e la fiducia. Giunto alla vecchiaia, mentre le forze lo abbandonano, è provato da angosce e sventure, aggravate dall’ostilità di nemici che interpretano le sue disgrazie come segno dell’abbandono da parte di Dio. Questa triste situazione offre all’anziano l’occasione per raddoppiare la sua invocazione contro i nemici e per professare la sua fiducia illimitata in Dio, richiamando la sua vita vissuta nella fedeltà, nella fiducia, nell’ascolto della Parola e degli insegnamenti divini, nella lode e nell’azione di grazie. Termina la sua preghiera ricordando i benefici che ha ricevuto da Dio nella sua lunga vita, e chiede al Signore di concedergli questo ulteriore aiuto che sarà motivo di poter continuare, nei giorni che gli restano, a cantare le sue lodi. La Chiesa prega il Salmo 71 nella celebrazione eucaristica del martedì santo, per esprimere i sentimenti di Cristo durante la sua passione. Gesù nella sua dolorosa passione continuò a confidare nel Padre suo e, mentre compiva la sua volontà fino alla morte di croce, innalzò «preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Chi poteva liberarlo da morte» (cfr. Eb 5,7). Il Padre non lasciò mancare il suo aiuto nell’ora decisiva e lo esaudì, risuscitandolo dalla morte, perché egli potesse proclamare la sua lode e manifestare a tutti la sua gloria. Per questo, oltre che una profezia della passione di Cristo, la tradizione cristiana ha visto, nel Salmo 71, un annuncio della sua resurrezione. Dal versetto 18: «Venuta la vecchiaia e i capelli bianchi, o Dio, non abbandonarmi..». Questo è il mio tempo, il tempo dell’anzianità, dato che compio 70 anni e i capelli si colorano di bianco, e questo salmo lo sento profondamente. Anch’io ho respirato la presenza del Signore fin dal grembo materno e, nella mia piccola e semplice fede, ho cercato di seguire la strada, la vocazione, che il Signore mi ha rivelato nel mio cammino: essere sposa e vivere la nuzialità con il mio sposo. Rendo grazie a Dio per tutte le benedizioni che mi e ci ha concesso, ora è giunto, però, il tempo delle difficoltà e della sofferenza, perché il mio sposo è salito al Padre e le forze spirituali sono messe a dura prova. I nemici dai quali difendermi e per i quali chiedo sostegno al Padre sono la solitudine fisica e il timore di vivere nella tristezza, che sarebbe come dire: “Dio mi ha abbandonato”, ma la preghiera costante, la famiglia e i tanti fratelli nella fede mi fanno dire che tu Dio: “tornerai a consolarmi”. «Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio, a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele». Perché la mia e nostra vocazione alla sponsalità è eterna e quindi dura per sempre, e sarà nella pienezza in Paradiso insieme allo Sposo Gesù. La nostra chiamata alla fede per mezzo del battesimo è la chiara manifestazione del desiderio divino di salvarci, non sarà certamente il Signore che ci abbandonerà nelle mani dei nostri nemici (o tentazioni). Dice inoltre Gesù: «questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno». Il Signore resta per l’uomo l’unico punto di appoggio, il robusto bastone della vecchiaia. Dio protegge i vecchi e li difende, perché c’è in essi qualcosa di indifeso, come nei bambini. Commentando l’incontro del bambino Gesù con il vecchio Simeone, sant’Agostino dice: «Il vecchio portava il fanciullo, ma il fanciullo sorreggeva il vecchio». Colui che vive in questa fiducia non conosce né vecchiaia né tramonto, ma una perenne giovinezza gli resta nel cuore per cantare le lodi di Dio con gioia ed entusiasmo. E questo è ciò che mi impegnerò a vivere e che auguro a tutti, anziani, giovani, bambini.

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