Luca 12,49-53: "Separare per creare...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 12,49-53

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Meditazione
Gesù sta preparando qualcosa di grandioso. Il battesimo con il quale sarà battezzato è il Mistero pasquale, mistero di morte e di Resurrezione. Il fuoco che accenderà sarà quello dello Spirito Santo e verrà appiccato nel cuore dei credenti. "Se sarete quello che dovete essere, metterete il fuoco in tutto il mondo" diceva santa Caterina da Siena. Gesù sta preparando il grande Big Bang spirituale della Vita Nuova.
Ma questo non sarà esente da un atto violento. Tutto passerà da una divisione, o meglio da una separazione: questo è il termine più adatto. Ma non è stato così l’atto creativo? Si legge nella Genesi che, quando Dio crea il mondo, separa le cose. Separa la luce dalle tenebre. Separa le acque che sono sopra il firmamento dalle acque che sono sotto il firmamento. Fa emergere la terra dal mare (quindi la separa). Poi si dice che ogni specie vegetale fa il seme secondo la sua specie. Quindi è tutto distinto, tutto separato. La divisione in questo senso è necessaria. Ed è violenta.
Leggevo nel diario di Anna Masi, una carissima amica morta alcuni anni fa in un incidente stradale, dopo aver fatto una scelta di consacrazione a Dio.
Così scriveva quando dovette lasciare sua sorella:

“Ti accorgi delle cose belle che hai tra le mani quando stanno finendo. Mi sto accorgendo di quanto pur non sapendolo sono attaccata a Maria, mia unica sorellina. Devo essere capace di lasciarla andare e questo è un aspetto di povertà, penso. Vivere con serenità i distacchi non è facile…ma forse devo crescere. Bisogna vivere i passaggi della vita con la loro fatica perché poi nasca qualcosa di nuovo, avendo fiducia che sarà migliore. Come una madre quando sta per dare alla luce un figlio: non vorrebbe vivere il passaggio del parto, sicuramente perché è doloroso, ma anche perché il figlio si separerà da lei. Ma perché questo figlio sia figlio, bisogna che lei viva questi passaggi che, anche se dolorosi e faticosi, la porteranno ad una gioia più grande.
È la logica della vita, quella vera. La separazione è violenta ma è per generare vita. Cristo se ci chiede di smettere di essere bruco è perché vuole tirare fuori da noi la farfalla e non perché vuole vederci morti. Ma noi a volte difendiamo quel bruco ad oltranza fino a trasformarlo davvero nella tomba della farfalla".

La divisione è anche necessaria per la comunione. La creazione, ricordiamocelo, è uscita dalla confusione. Perché Dio distingue e separa. Per far esistere qualcosa lo deve separare dall’altro. Per esempio, un foglio di carta per esistere deve essere distinto da un altro foglio. Vuol dire che l’uomo deve prendere coscienza che per esistere, deve accettare di essere diverso dagli altri e perciò deve accettare che gli altri siano diversi da sé.
Perché se io non accetto la diversità dell’altro, io non esisto più, perché sono nell’altro e l’altro è in me. Ma perché io e l’altro possiamo esistere, e si possa entrare in dialogo e in comunione, bisogna necessariamente che siamo separati, diversi, e che questa diversità venga accettata e riconosciuta. Altrimenti è un annullamento, un plagio, una non esistenza. Questo è vero nei confronti degli altri uomini con tutto ciò che questo comporta di accettazione della diversità, del non voler a tutti i costi che l’altro sia come vuoi tu e come decidi tu. Vuol dire nei rapporti di tipo genitoriale, sia secondo la carne che secondo lo spirito, accettare che tuo figlio sia diverso e quindi non pretendere che diventi ciò che tu avresti voluto essere, l’immagine che tu hai di te o che a tutti i costi vuoi avere di lui, perché lui è lui e tu sei tu.
Per questo, e concludo e scusate la lunghezza, Gesù dice che la divisione porterà necessariamente allo scontro nelle famiglie. Ma ben venga, purché nasca la Vita Nuova, la Creazione dello Spirito.

Recita
Tiziana Sensoli

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Domenica 14 Agosto 2022
XX Domenica del Tempo Ordinario 

Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 38,4-6.8-10

In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».


Salmo Responsoriale
Dal Sal 39 (40)

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
 
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
 
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
 
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.
 
Seconda Lettura
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4

Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Per conoscere tutti i contenuti di Pregaudio, clicca qui!

Il progetto del Social Gospel on PG

Prof.ssa Bruna Costacurta.La separazione: atto di creazione.

Il Dado di Pregaudio...ecco come funziona

Scopri ProMessa, la nostra App per i tuoi appuntamenti spirituali

Scarica la nostra App su