Matteo 19, 3-12: "L'uomo non divida...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 19,3-12

Testo del Vangelo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: "Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Meditazione
Rispetto al Vangelo di Marco, qui Gesù fa una eccezione circa la possibilità del ripudio. Dice che in caso di unione illegittima, l’atto di ripudio è concesso. Sembrerebbe così aprire le porte ad un divorzio legittimo. Certamente un Gesù elastico, rispetto al Gesù inflessibile del Vangelo di Marco.
Quando ci approcciavamo da seminaristi allo studio storico critico dei Vangeli rimanevamo spesso perplessi, come penso anche voi, sulle discordanze tra un Vangelo e l'altro. Ci dicevamo cosa avesse detto veramente Gesù o se avesse capito meglio Marco, rispetto a Matteo o Giovanni. Beh, le cose non sono così semplici da spiegare. Quello che è importante sapere è che Il Vangelo è certamente veritiero nei suoi contenuti di fondo, ma sulle parole esatte di Gesù non possiamo metterci la mano sul fuoco. Anche perché non c’erano registratori e comunque, anche se ci fossero stati, sappiamo dall’esperienza dei media odierni che tutto, e dico tutto, può essere falsato.
Ecco, certamente non c’era l’intenzione negli evangelisti di falsare le parole del Maestro, ma sappiamo che la comunità cristiana ha comunque interpretato quelle parole in base alla loro vita. Cosi Marco, il primo evangelista, ha fissato l’idea fondante, quella dell’unica carne tra uomo e donna, mentre Matteo, che ha scritto qualche anno dopo il Vangelo, ha verificato anche nelle prime comunità cristiane la possibilità e il dramma dell’errore anche nella stessa coppia cristiana. Così è entrato nel Vangelo quella postilla di Gesù che apre in qualche modo al “divorzio del tempo”. Questo ovviamente non mette in discussione il nucleo del matrimonio, che è l’indissolubilità, ma allo stesso tempo tutela chi, dentro una situazione di peccato, subisce i torti o a volte addirittura la violenza del coniuge.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 12 Agosto 2022
XIX settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 16,1-15.60.63
 
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, fa’ conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era un Amorreo e tua madre un’Ittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato il cordone ombelicale e non fosti lavata con l’acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale né fosti avvolta in fasce. Occhio pietoso non si volse verso di te per farti una sola di queste cose e non ebbe compassione nei tuoi confronti, ma come oggetto ripugnante, il giorno della tua nascita, fosti gettata via in piena campagna.
Passai vicino a te, ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l’erba del campo. Crescesti, ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza. Il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà, ma eri nuda e scoperta.
Passai vicino a te e ti vidi. Ecco: la tua età era l’età dell’amore. Io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità. Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te – oracolo del Signore Dio – e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio. Ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di stoffa preziosa. Ti adornai di gioielli. Ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo; misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. Così fosti adorna d’oro e d’argento. Le tue vesti erano di bisso, di stoffa preziosa e ricami. Fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo. Divenisti sempre più bella e giungesti fino ad essere regina. La tua fama si diffuse fra le genti. La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso uno splendore. Oracolo del Signore Dio.
Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita, concedendo i tuoi favori a ogni passante. Ma io mi ricorderò dell’alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un’alleanza eterna, perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto». Oracolo del Signore Dio.

 
Salmo Responsoriale
Is 12,2–6

R. La tua collera, Signore, si è placata e tu mi hai consolato.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.
 
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.
 
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. R.

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