Salmo 58(57) con il commento di Stefano Bianchini



Dal libro dei Salmi
Salmo 58 (57) – Contro l’ingiustizia dei potenti 
(Lamentazione pubblica, imprecatoria. Salmo profetico, escatologico)

Testo del Salmo
1 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. 

2 Rendete veramente giustizia, o potenti, giudicate con equità gli uomini? 3 No! Voi commettete iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani soppesano violenza. 4 Sono traviati i malvagi fin dal seno materno, sono pervertiti dalla nascita i mentitori. 5 Sono velenosi come un serpente, come una vipera sorda che si tura le orecchie, 6 che non segue la voce degli incantatori, del mago abile nei sortilegi. 7 Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca, rompi, o Signore, le zanne dei leoni. 8 Si dissolvano come acqua che scorre, come erba calpestata inaridiscano. 9 Passino come bava di lumaca che si scioglie, come aborto di donna non vedano il sole! 10 Prima che producano spine come il rovo, siano bruciati vivi, la collera li travolga. 11 Il giusto godrà nel vedere la vendetta, laverà i piedi nel sangue dei malvagi. 12 Gli uomini diranno: «C’è un guadagno per il giusto, c’è un Dio che fa giustizia sulla terra!».  

 

 

 

Canto 
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Stefano Bianchini

Meditazione
Questo salmo appare, a dir poco, di difficile comprensione. Troviamo i toni accesi di una preghiera che implora Dio di distruggere i malvagi prima che commettano il male così che si sappia che vi è qualcuno che compie giustizia sulla terra. Vediamo i giusti lavarsi “i piedi nel sangue dei malvagi”, forse questa non è esattamente l’espressione che ci aspetteremmo di leggere nel nostro testo sacro che ci invita all’amore incondizionato e al perdono delle offese ricevute. Per quanto difficile non dobbiamo rifuggire questo testo ma entrarci dentro con la nostra umanità. Per quanto cruda questa preghiera è profondamente umana: chi non ha provato una rabbia feroce di fronte alla visione delle ingiustizie compiute dal malvagio? Chi non si è acceso d’ira nel constatare che il corrotto, sia esso una persona in una posizione di rilievo o un individuo qualunque che semplicemente può trarre un ingiusto vantaggio da una situazione favorevole, non ha pietà? Guardare l’innocente soffrire lacera il nostro cuore in profondità: un ragazzo bullizzato, un sottoposto schernito o un bambino abortito non possono non destare collera in chi assiste a questi mali. Il male ferisce non solo la carne ma anche lo spirito, chi subisce vessazioni facilmente ritrova il suo cuore corrotto da un viscerale odio vendicativo. L’esperienza che questo salmo descrive è pienamente umana e per questo appartiene alla Bibbia che non censura né sente il bisogno di edulcorare ciò che è presente nel cuore dell’uomo. Ma c’è di più. Nelle parole furiose del salmo possiamo leggere il desiderio della giustizia: il bene ed il male non sono affatto uguali, l’uomo buono ed il corrotto non sono identici. Questo salmo ci costringe a non cadere in sterili moralismi infantili dove le persone “in fondo non sono cattive”. Banalizzare l’esperienza e lo scandalo del male, minimizzare le colpe degli uomini non rende un buon servizio alla Verità. Il salmo ci obbliga a guardare in faccia il problema delle atroci colpe e ci mostra che il cuore dell’uomo chiede a Dio giustizia. E come potrebbe essere giusto Dio se non compisse giustizia e quale ipocrisia sarebbe la fede senza di essa? Questo frammento della Bibbia non può che rimandarci alla suprema Rivelazione di Dio: Gesù Cristo. Il Signore ha effettivamente fatto giustizia: le colpe sono state pagate e la condanna a morte è stata emessa. Ma Dio non è solo giudice, è anche Padre. Dio è il buon padre che si offre di pagare i danni commessi dal figlio, si mette in mezzo e fa scudo al figlio dicendo “pago io”. Il Signore non ha rifiutato di essere Lui a salire sulla croce, ha pagato il prezzo di ogni colpa, passata, presente e futura, perché la condanna non ricadesse su di noi. Dio ha deciso che la violenza descritta in questo salmo si abbattesse su di Lui e non su chi a commesso le colpe. Questa è la nostra salvezza e la nostra grande fortuna, poiché, ad un esame attento, ognuno di noi sa di aver commesso mali che gridano vendetta.

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