Salmo 52(51) con il commento di Sara Urbinati



Dal libro dei Salmi
Salmo 52 (51) – Sorte del malvagio e sorte del giusto
(Salmo didattico sapienziale. Lamentazione individuale)

Testo del Salmo
1 Al maestro del coro. Maskil. Di Davide. 2 Quando l’idumeo Doeg andò da Saul per informarlo e dirgli: «Davide è entrato in casa di Achimèlec». 

3 Perché ti vanti del male, o prepotente? Dio è fedele ogni giorno. 4 Tu escogiti insidie; la tua lingua è come lama affilata, o artefice d’inganni! 5 Tu ami il male invece del bene, la menzogna invece della giustizia. 6 Tu ami ogni parola che distrugge, o lingua d’inganno. 7 Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi. 8 I giusti vedranno e avranno timore e di lui rideranno: 9 «Ecco l’uomo che non ha posto Dio come sua fortezza, ma ha confidato nella sua grande ricchezza e si è fatto forte delle sue insidie». 10 Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio, confido nella fedeltà di Dio in eterno e per sempre. 11 Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli.  

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Sara Urbinati

Meditazione
Questo breve carme, scritto forse da un sacerdote, contrappone il malvagio al giusto, in mezzo ai quali siede il Signore, giudice non corrotto e non indifferente. Il salmo inizia con una domanda – densa di domande – rivolta a far riflettere un malvagio, ricco e potente, sulla sua posizione assurda. Quale bene gli viene dal fare il male? Quale ragione per arrivare a vantarsi di ciò di cui dovrebbe vergognarsi? Quale ragione per cui è prepotente, con ogni malizia, su colui che fa il bene? Alla domanda, il Salmista fa seguire una sorta di descrizione dell’empio: «Tu escogiti insidie; la tua lingua è come lama affilata o artefice d’inganni!». La menzogna continua è la sua regola di vita. L’ordire insidie per travolgere gli altri è la sua occupazione. La sua lingua è come una spada che uccide. Egli crede d’essere vincente, ma ecco quello che il Salmista gli dice: «Perciò Dio ti demolirà per sempre». Al malvagio viene quindi contrapposto il giusto, rappresentato da un olivo verdeggiante: l’olivo dà pace, nutrimento, vita, gioia.. Essere come olivi verdeggianti nella casa di Dio è la migliore scelta che l’uomo possa fare. Riconoscere la propria fragilità può inizialmente sconfortare, ma se confidiamo in Dio, se contiamo soltanto su di Lui, non dobbiamo temere nulla, perché il Signore sostiene i deboli che si affidano totalmente a Lui. La malvagità è sempre condannata. Il Salmista vuole spingere il giusto a non lasciarsi scoraggiare di fronte all’ingiustizia, perché Dio interverrà sempre: “Dio è fedele ogni giorno”. Egli arriva sempre sulla nostra supplica.. il suo “ritardo” è una tenerezza nei nostri riguardi, perché ci dà occasione di cogliere la sua visione, di crescere nella pazienza, dandoci modo di convertirci.. di guardare oltre e ancora più oltre, secondo il disegno d’amore pensato da Dio per ciascuno di noi. Il “ritardo di Dio” è occasione di accogliere e, accogliendo, si scopre che Diofa solo il bene per noi, perché ci ama immensamente e ci sostiene sempre. Il Salmista conosce la fedeltà di Dio, come Dio ha sempre aiutato i giusti, e come lui stesso è stato aiutato e ne rende grazie a Dio. Egli spera in lui e dichiara che di questa sua speranza ne darà testimonianza davanti ai fedeli di Dio.. e l’invito che è rivolto a ciascuno di noi è proprio quello di vivere ringraziando il Signore ogni giorno, affidandosi alla sua misericordia, senza mai fermarci davanti alle difficoltà e alle ingiustizie.. perché “Dio è fedele ogni giorno”!

 

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