Testimoni: Santa Lidia (3 Agosto)



Santa Lidia (3 Agosto)
Commemorata dalla Chiesa il 20 maggio, giorno in cui la sua celebrazione viene oscurata dal più conosciuto Bernardino da Siena, proponiamo oggi santa Lidia, «che, – afferma il Martirologio Romano – commerciante di porpora, a Filippi in Macedonia, oggi in Grecia, ascoltando la predicazione di san Paolo Apostolo prima fra tutte credette al Vangelo». 

Cosa sappiamo di lei?
La nostra conoscenza deriva unicamente dal capitolo 16 degli Atti degli Apostoli. A Tròade, in cui Paolo, Sila, Timoteo e Luca si trovano durante il secondo viaggio missionario dell’Apostolo (tra gli anni 50 e 53), ha una visione notturna, in cui un macedone lo supplica di andare da loro ad aiutarli. L’uomo di Tarso e i suoi si dirigono immediatamente verso quella zona, «ritenendo che Dio (li) avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo» (At 16,10). Giunti a Filippi, colonia romana popolata per lo più da soldati veterani e agricoltori italici, di sabato se ne vanno «lungo il fiume», in cui pensavano si potesse ritrovare gente a pregare. Non c’era dunque sinagoga, luogo in cui, per poter pregare, occorreva la presenza di almeno dieci uomini. Ciò significa che gli ebrei, cui Paolo e i suoi per primi cercano di portare la più importante delle notizie, erano pochi. Quindi si orientano «lungo il fiume». Dopodiché, lasciamo la parola all’autore del libro, «dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite. Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio». Questa la sua “carta d’identità” giunta fino a noi..

Eppure la Chiesa la venera come santa, come mai?
Pur mancandoci notizie sul suo culto, e prima ancora che Cesare Baronio la introducesse nel Martirologio Romano, la sua santità è già evidente nel modo in cui risponde alla chiamata di Dio. Ma ripartiamo da questi pochi dati, anzitutto dal nome, che non sappiamo se fosse il suo nome proprio, poiché sta ad indicare il suo luogo di nascita, Tiàtira, città della Lidia appunto, nell’antica regione dell’Asia Minore, oggi Turchia. Così, dopo che i quattro si sono infiltrati nell’inusuale luogo di preghiera, la proseuca presso il fiume Gangas, ecco dalla pluralità femminile emergere una singolarità: Lidia, «commerciante di porpora». Questo secondo dato è importante, ci suggerisce infatti la sua agiatezza economica, dato il pregio di tale stoffa. Appartenente ai “timorati di Dio”, quei pagani cioè che si erano convertiti alla fede dei Giudei, non esita a trascurare il commercio in favore dello spirito. Non solo, gode di un’eccezionale autorità: è sufficiente la sua testimonianza di fede affinché l’intera famiglia chiedesse di essere con lei battezzata! Donna tutta d’un pezzo insomma, una “bella tipa” diremmo oggi. 

Una cristiana con la C maiuscola..
Non solo “una cristiana”, ma la prima cristiana d’Europa! Come casa sua fu la prima domus, la prima ecclesia europea. Da pagana che era, prima è stata attratta dalla fede d’Israele, poi l’annuncio del Cristo: ora è una “credente in Dio”, definizione con cui gli ebrei indicavano i nuovi proseliti. Ma tutto ciò è avvenuto perché «il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo». Ecco il secondo indizio della sua santità: è docile allo Spirito! Così, dopo essere stata battezzata insieme all’intera famiglia, osa tanto, senza tergiversare troppo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore – dice ai quattro –, venite e rimanete nella mia casa». Interessante anzitutto questo «mia casa», che potrebbe indicare come in quella famiglia fosse lei a comandare, e questo in un periodo storico in cui la donna, purtroppo, sappiamo contare “come il due di coppe quando comanda spade”, come si dice in Romagna. Altro dato che fa sobbalzare è poi la sua libertà nel chiedere a degli uomini – ricordiamolo, in quel tempo! – di entrare in casa di una donna.. Possiamo solo immaginare l’imbarazzo del quartetto. Ma, come detto, la sua libertà supera ogni pregiudizio: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E aggiunge Luca: «ci costrinse ad accettare». Val la pena ricordare che Paolo, quanto all’ospitalità offertagli di luogo in luogo, preferiva provvedere personalmente, senza gravare su nessuno.. di qui, forse, l’insistenza di Lidia.                  

«Donaci, Signore, per intercessione di Lidia, la curiosità di conoscere, la prontezza nell’aderire, l’ospitalità nel procedere, l’audacia a chiedere, l’insistenza per non demordere». 

 

Recita
Federico Fedeli, Cristian Messina

Musica di sottofondo
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