Salmo 45(44) con il commento di don Franco e degli educatori del Punto Giovane



Dal libro dei Salmi
Salmo 45 (44) – Canto per le nozze del re
(Salmo reale. Carme nuziale del re messianico)

Testo del Salmo
1 Al maestro del coro. Su «I gigli». Dei figli di Core. Maskil. Canto d’amore. 

2 Liete parole mi sgorgano dal cuore: io proclamo al re il mio poema, la mia lingua è come stilo di scriba veloce. 3 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, perciò Dio ti ha benedetto per sempre. 4 O prode, cingiti al fianco la spada, tua gloria e tuo vanto, 5 e avanza trionfante. Cavalca per la causa della verità, della mitezza e della giustizia. La tua destra ti mostri prodigi. 6 Le tue frecce sono acute – sotto di te cadono i popoli –, colpiscono al cuore i nemici del re. 7 Il tuo trono, o Dio, dura per sempre; scettro di rettitudine è il tuo scettro regale. 8 Ami la giustizia e la malvagità detesti: Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni. 9 Di mirra, àloe e cassia profumano tutte le tue vesti; da palazzi d’avorio ti rallegri il suono di strumenti a corda. 10 Figlie di re fra le tue predilette; alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir. 11 Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio: dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; 12 il re è invaghito della tua bellezza. È lui il tuo signore: rendigli omaggio. 13 Gli abitanti di Tiro portano doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo favore. 14 Entra la figlia del re: è tutta splendore, tessuto d’oro è il suo vestito. 15 È condotta al re in broccati preziosi; dietro a lei le vergini, sue compagne, a te sono presentate; 16 condotte in gioia ed esultanza, sono presentate nel palazzo del re. 17 Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai prìncipi di tutta la terra. 18 Il tuo nome voglio far ricordare per tutte le generazioni; così i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo, Francesca Cevoli, Massimiliano Innocentini, Simona Barrella, Simone Gobbi, Sarah Stocchi

Meditazione
La Regola spirituale è nata dai giovani, come frutto di una condivisione e di una preghiera comune al Punto Giovane. È lo specchio spirituale di questa esperienza significativa di pastorale giovanile e vocazionale. Ha come elementi fondanti alcuni valori prioritari per i giovani di questa generazione: l’accoglienza, l’ospitalità, la valorizzazione di ogni persona, il superamento della solitudine, la preghiera, la condivisione, il confronto e la correzione fraterna. A dare ordine a tutto sono due versetti del Salmo 45(44): «Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; il re è innamorato della tua bellezza» (44,11-12). Il Salmo 45(44) racconta di uno sposalizio. Ciascuno di noi è quella sposa scelta e amata da Gesù. 

Ascolta. L’ascolto è sempre all’inizio di un cammino spirituale. È l’«ascolta, Israele» che precede i comandamenti, prima ancora dell’amare Dio e il prossimo. L’ascolto è quindi accoglienza, al modo di Maria, che ascoltando le parole dell’angelo accoglie il Figlio di Dio nel suo grembo. Tutto è grazia, tutto è dono. Rispondi accogliendo. Accogli Gesù nell’Eucaristia.. nella Parola.. nel fratello.. nel perdono.. 

Figlia. Riconoscendoci figli ci sentiamo legati a un Padre, ma anche a dei fratelli. Lo stare insieme come fratelli deve essere segno e strumento a cercare la propria vocazione nella Chiesa. 

Guarda. Il guardare ci introduce alla contemplazione. Contemplare significa vedere Dio in ogni cosa, e quindi rispettare l’altro come altro. Chi contempla non possiede per sé, ma di ogni cosa rende grazie a Dio. Incomincia con l’ammirare ciò che Dio ti mostra: non avrai tempo di cercare ciò che Dio ti nasconde. Nella gioia del fratello riconosci Gesù che ti sorride; nella tristezza Gesù bisognoso. Chiudi i sensi della concupiscenza e accendi gli occhi dello spirito: soltanto così vedrai Dio. 

Porgi l’orecchio. Il porgere l’orecchio ci fa entrare in dialogo con Dio e con gli altri. Non tralasciare mai la preghiera personale quotidiana. Sappi però che la spiritualità cristiana non è affare individualistico. Inoltre bisogna aver sempre cura che il dialogo non scada nel pettegolezzo. La mancanza e la povertà di comunicazione generano di solito l’indebolimento della fraternità.

Dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. Il cammino spirituale non può crescere senza ascesi. Ascesi è un distacco per una maggiore libertà. Ma per fare questo è necessaria una lotta contro il maligno. Non c’è santità senza sacrificio. Non c’è amore senza rinuncia. Non c’è libertà senza distacco. Gesù lasciò Nazareth, la sua famiglia, il suo lavoro e «fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo» (Mt 4,1). La prima battaglia è, dunque, contro la tentazione. Sii ordinato e puntuale. Dove c’è ordine c’è Dio. 

Il re è innamorato della tua bellezza (è invaghito, secondo la nuova traduzione CEI del 2008). Dio ci ama così come siamo: santi e peccatori. È innamorato di noi, e la nostra vita è sempre nelle sue mani. Che cos’è l’amore? Lasciare tutto e donarsi interamente all’amato. Lui ha in mano le sorti della storia, di tutta la storia, della tua storia. Non temere, quindi, ma fidati di Dio. Non sentirti solo o non amato, e non permettere che altri si sentano non amati. Sarebbe per loro una maledizione. Valorizza la sensibilità di tutti e ricorda loro che Gesù ha per ognuno un disegno d’amore infinito e che non lo abbandonerà mai.    

 

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