Salmo 32(31) con il commento di Maurizio Bocchini e Sabrina Bartolini



Dal libro dei Salmi
Salmo 32 (31) – Riconoscere la propria colpa
(Canto di ringraziamento per il perdono. Salmo penitenziale: voce del peccatore pentito)

Testo del Salmo
1 Di Davide. Maskil. 

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. 2 Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. 3 Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre ruggivo tutto il giorno. 4 Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come nell’arsura estiva si inaridiva il mio vigore. 5 Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. 6 Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell’angoscia; quando irromperanno grandi acque non potranno raggiungerlo. 7 Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione: 8 «Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio. 9 Non siate privi d’intelligenza come il cavallo e come il mulo: la loro foga si piega con il morso e le briglie, se no, a te non si avvicinano». 10 Molti saranno i dolori del malvagio, ma l’amore circonda chi confida nel Signore. 11 Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Maurizio Bocchini e Sabrina Bartolini
Legge Maurizio Bocchini

 

Meditazione
Chi è il beato? Nella lettera ai Romani (4,8) san Paolo ci dice (beato è) «l’uomo al quale il Signore non mette in conto il peccato»; e dice anche (beato) è «chi non condanna sé stesso a causa di ciò che approva» (14,22b). Come il “figliol prodigo”, l’uomo consapevole delle proprie colpe può uscire dalla sua angoscia, dal dolore che gli provocano i suoi peccati, e riconoscendo la sua colpa si rivolge al Padre; solo con il perdono di Dio può ritrovare la pace e, attraverso la preghiera, evitare errori futuri. Allora, il beato è colui che, con molta umiltà, riconosce il suo errore e si affida al Signore. E da cosa deriva allora la gioia dell’uomo beato? Colui che è trasparente e puro di cuore potrà permettere al Signore di aprire un sentiero sul quale verrà accompagnato dalla Sapienza divina. Illuminato da tutto questo l’uomo viene liberato dalle “catene” del mondo, e potrà essere di aiuto e conforto ai fratelli che gli sono accanto. Affidarsi totalmente al Signore e confidare nella sua misericordia permette di gridare di gioia!

 

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