Salmo 20(19) con il commento di Sabrina Lodovichetti



Dal libro dei Salmi
Salmo 20 (19) – Intercessione per il re in battaglia
(invocazione di aiuto e di vittoria per il re. Salmo reale: il re capo del popolo di Dio. Messianico)

Testo del Salmo 
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. 

2 Ti risponda il Signore nel giorno dell’angoscia, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. 3 Ti mandi l’aiuto dal suo santuario e dall’alto di Sion ti sostenga. 4 Si ricordi di tutte le tue offerte e gradisca i tuoi olocausti. 5 Ti conceda ciò che il tuo cuore desidera, adempia ogni tuo progetto. 6 Esulteremo per la tua vittoria, nel nome del nostro Dio alzeremo i nostri vessilli: adempia il Signore tutte le tue richieste. 7 Ora so che il Signore dà vittoria al suo consacrato; gli risponde dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra. 8 Chi fa affidamento sui carri, chi sui cavalli: noi invochiamo il nome del Signore, nostro Dio. 9 Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi. 10 Da’ al re la vittoria, Signore; rispondici, quando t’invochiamo. 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Sabrina Lodovichetti

Meditazione
Oggi incontriamo un salmo che si apre con una preghiera. Il salmista immagina un popolo, una comunità, un’assemblea che prega affinché il Signore sostenga il loro re nel giorno dell’angoscia. È  curioso questo pregare perché il Signore risponda “in vista” dei momenti difficili che il re dovrà attraversare. Mi fa pensare a certi giorni.. quando le delusioni si accumulano, quando non riusciamo a comunicare con le persone che amiamo, quando affrontiamo fallimenti personali o problemi di salute.. Le difficoltà della vita ci possono riempire di rabbia, soprattutto se si aggiungono forze o circostanze che non riusciamo a tenere sotto controllo. “Quando ci saranno questi momenti ti protegga il nome del Dio di Giacobbe”, dice il salmo. Ti protegga il Dio di un uomo che ha avuto una vita piena di avversità. Giacobbe, infatti, ha conosciuto bene la sofferenza, la solitudine, il dolore, il dubbio.. Dio non gli ha risolto il problema con un colpo di bacchetta magica, ma gli ha permesso di andare avanti attraverso le difficoltà. Giacobbe insegna che non bisogna mai smettere di presentare la propria vita a Dio, nonostante tutto! E noi? Noi siamo capaci di affidare le nostre vita al Signore, nonostante tutto? Nel salmo il popolo prega per il suo re. Noi preghiamo volentieri per i nostri governanti e per quelli che hanno responsabilità nella società? Il giorno dell’angoscia ci può essere anche per loro. Papa Francesco, infatti, chiede continuamente di pregare per coloro che hanno la responsabilità, di prendersi cura dei loro popoli nei momenti di crisi: come i capi di Stato, presidenti di governo, legislatori, sindaci, presidenti di regioni.. Perché il Signore li aiuti e dia loro forza, perché il loro lavoro non è facile. Essi, afferma, ricevono «adulazioni da parte dei loro favoriti o anche insulti». Eppure chi è al governo «ha la responsabilità di condurre il Paese»: e noi – si chiede il Pontefice – «lo lasciamo solo, senza chiedere che Dio lo benedica?». Il papa ricorda che anche san Paolo è “chiaro” nel chiedere di «pregare per ognuno di loro perché possano portare avanti una vita calma, tranquilla, dignitosa nel loro popolo». A volte, nelle difficoltà, possono venire dei dubbi. A chi chiediamo aiuto? Su chi contiamo veramente? Su noi stessi? Su chi ha il “potere”? Il salmo dice che c’è chi fa affidamento sui carri, chi sui cavalli, anche noi ci troviamo spesso in “battaglia”, sentiamo il dolore, rimaniamo feriti.. quando? Quando ci troviamo di fronte alle tentazioni, quando testimoniamo la nostra fede nei luoghi in cui viviamo.. ognuno ha le proprie piccole-grandi “persecuzioni”. Nel momento della lotta bisogna fare attenzione a chi ci affidiamo, ci sono persone che confidano unicamente sulle loro proprie forze, sui loro “carri” e sui loro “cavalli”, rischiando di allontanare Dio dalla propria vita o di sottovalutare la sua potenza. Noi invochiamo il nome del Signore, nostro Dio, possiamo contare sulla sua forza per affrontare ogni crisi e ogni bisogno. La fede del salmista è totale. Una fede sicura. Ora so che il Signore dà vittoria al suo consacrato, ma che richiede anche un lavoro costante sulla consapevolezza di sé, sulla capacità di discernimento, sulla libertà dai condizionamenti. Infatti il versetto 5 dice: «Ti conceda secondo il tuo cuore; faccia riuscire ogni tuo progetto». Dio vede nel profondo del cuore la fragilità, le inquietudini, le tentazioni, le fatiche, le doppiezze o la sincerità di ognuno. Se abbiamo un cuore puro nelle intenzioni e retto nelle inclinazioni, possiamo avere fiducia nel chiedere al Signore che i nostri progetti si realizzino. Questa preghiera, vecchia più di duemila anni, è ancora capace di entrare nell’animo umano, di leggere le sue ansie, le sue aspirazioni, i suoi dubbi, le sue gioie, le sue crisi di fede. Proprio per questo ci incoraggia a mettere il nostro futuro nelle mani di Dio, e termina ricordandoci che la nostra sorte è inseparabilmente unita alla prosperità del nostro capo: dà al re la vittoria, Signore. La gioia del re per “la sua vittoria”, ottenuta in difficoltà estreme, sarà la gioia di tutti. Tutti ne trarranno forza. I nostri progetti, ciò che il nostro cuore desidera, le nostre prospettive per il futuro sono sicure quando amiamo e serviamo il Signore.

 

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