Salmo 18(17), 25-51 con il commento di Federica Lualdi



Dal libro dei Salmi
Salmo 18 (17) – Inno per la vittoria del re
(Canto di ringraziamento. Messianico. Salmo reale: il re, capo del popolo di Dio. Teofania con perturbazioni cosmiche)

Testo del salmo
25 Il Signore mi ha ripagato secondo la mia giustizia, secondo l’innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi. 26 Con l’uomo buono tu sei buono, con l’uomo integro tu sei integro, 27 con l’uomo puro tu sei puro e dal perverso non ti fai ingannare. 28 Perché tu salvi il popolo dei poveri, ma abbassi gli occhi dei superbi. 29 Signore, tu dai luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre. 30 Con te mi getterò nella mischia, con il mio Dio scavalcherò le mura. 31 La via di Dio è perfetta, la parola del Signore è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. 32Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è roccia, se non il nostro Dio? 33 Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino, 34 mi ha dato agilità come di cerve e sulle alture mi ha fatto stare saldo, 35 ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tendere l’arco di bronzo. 36 Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, mi hai esaudito e mi hai fatto crescere. 37 Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato. 38 Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati. 39 Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi. 40 Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari. 41 Dei nemici mi hai mostrato le spalle: quelli che mi odiavano, li ho distrutti. 42 Hanno gridato e nessuno li ha salvati, hanno gridato al Signore, ma non ha risposto. 43 Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade. 44 Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo di nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito; 45 all’udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore, 46 impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli. 47 Viva il Signore e benedetta la mia roccia, sia esaltato il Dio della mia salvezza. 48 Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo, 49 mi salvi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall’uomo violento. 50 Per questo, Signore, ti loderò tra le genti e canterò inni al tuo nome. 51 Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre.

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Federica Lualdi

Meditazione
«Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l’innocenza delle mie mani». Ecco che una consapevolezza si fa strada in Davide. È stato libero di scegliere come agire e ha scelto di fare un passaggio: dal sentire la presenza di Dio a seguirlo, custodendo le vie del Signore. Posso riconoscermi in questa azione, la fedeltà alla Parola è ciò che mi ha sempre aiutato nei momenti aridi, perché io sono mutevole, ma la sua Parola non passa, rimane salda e sempre vera. È così che il salmo diventa un canto di lode, di riconoscenza per l’azione di Dio, un’azione ad hoc per ognuno. «Con l’uomo buono tu sei buono, con l’uomo integro tu sei integro, con l’uomo puro tu sei puro e dal perverso non ti fai ingannare», cioè il Signore ha un pensiero per me e me soltanto, perché mi conosce nel profondo. È il momento nel salmo in cui Davide è riconoscente a Dio per tutto ciò che ha ottenuto, e a me fa spostare lo sguardo da me stessa, provando a non pensare che mi salverò da sola, né tanto meno che le mie azioni mi condanneranno o salveranno. Il Signore stesso ha già pagato per tutto. «Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza»: è estremamente liberante! «Hai spianato la via ai miei passi»: le prove o i dubbi o le nostre mancanze assumono un’altra luce, non scompaiono, ma tutto è affrontato con un respiro più ampio, lasciando fare a Lui. «Un popolo che non conoscevo mi ha servito; all’udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore». Questo abbandono a Dio, questa adesione ad un progetto più grande di noi ci stupisce, porta a mete impensabili, incontri improbabili, vite sconosciute che si intrecciano, paure che si superano e dubbi che si sciolgono, e così, assieme a Davide, possiamo dire «Viva il Signore e sia esaltato il Dio della mia salvezza!». 

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