Salmo 18(17),1-24 con il commento di Federica Lualdi



Dal libro dei Salmi
Salmo 18 (17) – Inno per la vittoria del re

(Canto di ringraziamento. Messianico. Salmo reale: il re, capo del popolo di Dio. Teofania con perturbazioni cosmiche)

Testo del Salmo
1a parte

1 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. 2 Disse dunque: 

Ti amo, Signore, mia forza, 3 Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. 4 Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. 5 Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti infernali; 6 già mi avvolgevano i lacci degli inferi, già mi stringevano agguati mortali. 7 Nell’angoscia invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. 8 La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era adirato. 9 Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. 10 Abbassò i cieli e discese, una nube oscura sotto i suoi piedi. 11 Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento. 12 Si avvolgeva di tenebre come di un velo, di acque oscure e di nubi come di una tenda. 13 Davanti al suo fulgore passarono le nubi, con grandine e carboni ardenti. 14 Il Signore tuonò dal cielo, l’Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti. 15 Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse. 16 Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore. 17 Stese la mano dall’alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque, 18 mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed erano più forti di me. 19 Mi assalirono nel giorno della mia sventura, ma il Signore fu il mio sostegno; 20 mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene. 21 Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l’innocenza delle mie mani, 22 perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato come un empio il mio Dio. 23I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge; 24 ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa. 

 

 

 

Canto
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Federica Lualdi

Commento
Questo salmo di ringraziamento celebra la salvezza potente del Signore. Davide lo ha scritto con un cuore vittorioso, un cuore leggero perché liberato dall’attacco dei suoi nemici. «Ti amo, Signore, mia forza..»: è una dichiarazione d’amore per l’intervento di Dio nella storia, ma mi riporta all’intervento del Signore in ogni storia, nella mia storia. Davide nel dire grazie è consapevole del suo percorso nel rapporto con Dio, è un viaggio che diventa metafora del cammino spirituale di ogni uomo, un viaggio con tappe che si ripetono mille volte, ancora e ancora per il resto della vita: entusiasmo, paura, tristezza, ardore, slancio, dubbio.. c’è qualcuno che non ha vissuto tutti questi passaggi nel cammino di fede? Come scrive Alberto Marvelli, non c’è uno stare fermi nella vita spirituale, o si va avanti o si va indietro, ma si è sempre in movimento. Questo salmo parla a tutti noi, di tutti noi. «Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi», è la condizione di disagio in cui mi trovo ad un tratto nel cammino: la tristezza mi stringe come lacci, le relazioni con gli altri diventano difficili, la fiducia in me stessa crolla, l’accidia prende il posto dell’entusiasmo. Sono in affanno, ma provo comunque a rivolgermi al Signore e scopro che la mia preghiera è arida, mi sembra che Dio sia lontano e sdegnato per ciò che sto vivendo. «Il Signore tuonò dal cielo, l’Altissimo fece sentire la sua voce..». Dio però continua a lanciare i suoi segnali: la parola di un amico, una frase in un libro, la strofa di una canzone che mi scalda il cuore, mi può portare a ridire quei piccoli sì che permettono di liberarmi, ed ogni sì detto nella fatica e nell’abbandono corrisponde ad un passo avanti dietro di Lui.

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