
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Recita
Sara Urbinati
Musica di sottofondo
Al Vangelo: P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Alla meditazione: Musica di Renata Russo
Meditazione
Fra Roberto Pasolini
Briciole di Parola è il commento alle letture del giorno del Centro Aletti. La guida: Fra Roberto Pasolini, frate minore cappuccino, biblista, che ha frequentato l’Atelier di Teologia del Centro Aletti nel 2016-2017.
Si ringrazia il Centro Aletti per la gentile concessione all'utilizzo dei suoi contenuti audio e video.
https://www.centroaletti.com
Meditazione
Le indicazioni che Paolo offre ai cristiani di Corinto e quelle che Gesù rivolge ai suoi discepoli sembrano andare in direzioni differenti, quasi opposte per garantire una buona colletta in favore dei poveri della Chiesa di Gerusalemme, l’apostolo invita i credenti ad essere generosi e ad abbondare nella carità. Il Signore Gesù al contrario volendo mettere i suoi discepoli in guardia dal pericolo dell’ipocrisia religiosa, sembra quasi voler raffreddare il loro slancio nei confronti delle opere di pietà, tipiche della tradizione ebraica: l’elemosina, il digiuno e la preghiera. In realtà a ben guardare i due inviti smettono di apparire distanti quando entrano nel vivo delle loro argomentazioni.
Dopo aver esortato i cristiani a non essere avari nel donare, Paolo puntualizza una condizione indispensabile perché il bene sia volontario e non forzato. Anche Gesù indica un luogo intimo dove verificare e misurare i gesti della fedeltà a Dio e dove crescere in una relazione con la sua paternità, libera da qualsiasi meccanismo di compiacimento.
Si deve andare “nel segreto” per non cercare altra ricompensa se non la gioia di poter offrire quanto siamo e quanto abbiamo ricevuto, altrimenti anche i nostri atti di carità, fatti di nascosto, potrebbero scadere in una forma di ipocrisia ancora più raffinata, quella che attende una maggior ricompensa da parte di Dio, proprio perché vissuta nel segreto.
Allo stesso modo siamo invitati dalle parole dell’apostolo a partire dal cuore perché è solo lì che possiamo continuamente imparare a fare quello che ci sembra importante senza attenderci altro se non la gioia di poter continuare a fare quello che abbiamo scelto di vivere nella libertà.
Del resto è proprio questo il segreto della vita nuova in Cristo, trovare continuamente la forza e la misura del nostro agire in quello sguardo amante e compiaciuto del Padre che nel segreto vede la nostra umanità diventare sempre più simile a quella del suo figlio attraverso il dono dello Spirito in cui è ogni grazia e ogni bene.