Salmo 7 con il commento di Jimi Siliquini



Dal libro dei salmi
Salmo 7 – Dio giudica il nemico 
(Lamentazione individuale. Salmo di fiducia)

Testo del Salmo
1 Lamento che Davide cantò al Signore a causa delle parole di Cus, il Beniaminita. 

2 Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio: salvami da chi mi perseguita e liberami, 3 perché non mi sbrani come un leone, dilaniandomi senza che alcuno mi liberi. 4 Signore, mio Dio, se così ho agito, se c’è ingiustizia nelle mie mani, 5 se ho ripagato il mio amico con il male, se ho spogliato i miei avversari senza motivo, 6 il nemico mi insegua e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e getti nella polvere il mio onore. 7 Sorgi, Signore, nella tua ira, àlzati contro la furia dei miei avversari, svégliati, mio Dio, emetti un giudizio! 8 L’assemblea dei popoli ti circonda: ritorna dall’alto a dominarla! 9 Il Signore giudica i popoli. Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia, secondo l’innocenza che è in me. 10 Cessi la cattiveria dei malvagi. Rendi saldo il giusto, tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto. 11 Il mio scudo è in Dio: egli salva i retti di cuore. 12 Dio è giudice giusto, Dio si sdegna ogni giorno. 13 Non torna forse ad affilare la spada, a tendere, a puntare il suo arco? 14 Si prepara strumenti di morte, arroventa le sue frecce. 15 Ecco, il malvagio concepisce ingiustizia, è gravido di cattiveria, partorisce menzogna. 16 Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto; 17 la sua cattiveria ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa. 18 Renderò grazie al Signore per la sua giustizia e canterò il nome di Dio, l’Altissimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Canto 
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Jimi Siliquini

Meditazione
Perché il perseguitato inizia chiedendo a Dio se ha sbagliato? “Se ho ripagato il mio amico con il male, se a torto ho spogliato i miei avversari”, di che male parla e perché si chiede se spogliando i suoi avversari aveva torto? La nostra vita dovrebbe essere interamente dedicata a compiere la volontà di Dio attendendo i suoi segni e indicazioni per essere sicuri di essere sulla Via, la Verità e la Vita. Perché «Nudo sono venuto al mondo e nudo me ne andrò», come dice Giobbe (Gb 1,21), e quindi non ha senso accumulare tesori, fama e potere su questa terra. Dovremmo spendere le nostre energie solo per avere una vita semplice e umile su questa terra, impegnandoci a fondo per fare la volontà di Dio e compiere il progetto divino per il creato. Purtroppo siamo attaccati a tante “stimolazioni” corporee e non ci accontentiamo mai, spendendo tantissime energie per avere più comfort, guadagni economici, ricchezza, popolarità, potere e “far rosicare” gli altri. Usciamo dalla volontà di Dio e calpestiamo i piedi di qualcun’altro, invidiamo l’erba del vicino solo perché “sembra più verde”, destabilizziamo i piani di potere di altri, offendendo il loro ego e rovinando la loro immagine, troviamo da discutere su dove siano i rispettivi confini. Quindi si creano delle alleanze o contro di noi o contro qualcun altro, e vengono stabiliti dei piani per colpirci o per colpire qualcuno. La storia in fondo è un’incessante guerra fra persone che non si accontentano di una vita semplice e umile, soprattutto senza brame di espansione. Volendo di più e sempre di più, tutti possono diventare i nostri persecutori, partner ed ex, il datore di lavoro, il capo o colleghi, i vicini di casa, i parenti, gli amici, ma anche lo Stato e l’Agenzia delle Entrate. Gesù incontrava questi persecutori e persone che volevano sempre di più, elencando loro i peccati perché li avessero davanti agli occhi e potessero vedere il riflesso della loro anima. Ma Gesù era immacolato e perfetto. Noi siamo peccatori, e quando incontriamo i nostri persecutori, se gli elencassimo i loro peccati, questi risponderebbero elencando i nostri, e di nuovo ne nascerebbero fazioni e guerre. Solo i «puri di cuore» possono. Noi “comuni mortali” possiamo solo rispondere, nel caso gli empi ci chiamino a giudizio, essere “come pecore portate al macello” che con semplicità e umiltà elencano i peccati degli empi e li rendono visibili a tutti. La reazione non sarà pacifica, soprattutto se questo avverrà platealmente davanti ad altre persone. Gli empi andrebbero presi a tu per tu, ma questo è difficile che avvenga, perché sanno che sarebbero deboli. Se vogliamo seguire Gesù il nostro cuore deve rimanere puro, nell’amore, nel distacco dalle cose del mondo che porta al perdono e pregare anche per i nostri persecutori, perché Dio converta il loro cuore. Rimanere puri significa che i sentimenti negativi che ci provocano gli empi, perseguitandoci, non devono rubarci l’amore dal cuore, perché per combattere i “mostri” non possiamo diventare mostri anche noi. Purtroppo spesso veniamo educati fin da piccoli, dalla nostra famiglia fino ai compagni di scuola, a sfogare male questi sentimenti negativi, che nella nostra tenera età non sappiamo neanche gestire. Il nostro desiderio di espanderci e dominare quello che ci sta intorno, ci rende disposti a colpire qualsiasi persona sia un ostacolo. Tutti noi, “comuni mortali”, siamo perseguitati e persecutori in qualche misura, a goderne è solo il male che dilaga su questo pianeta, e che si espande nel limite degli argini che gli vengono costruiti dai buoni con le loro azioni. Se i buoni non agiscono il male non ha limiti di espansione, e può arrivare ad uccidere qualsiasi cosa nel creato. I dittatori possono arrivare ad imprigionare gli altri in un luogo fisico, ma a volte anche psicologico, irretendo la mente e soggiogandola con mezzi di comunicazione per schiavizzare mentalmente la popolazione. Questi grandi persecutori di popoli hanno lasciato spegnere l’amore nel loro cuore, sono dominati all’odio e dalla volontà di incutere paura e sottomissione. Il loro cuore è diventato di pietra e sono concentrati solo su loro stessi. L’universo e qualsiasi cosa esista, ma anche Dio, sono solo loro, nient’altro. Solo Dio può aprire il nostro e il loro cuore per liberarci tutti dal male che dilaga, ma serve il nostro “sì”. Rimanendo nella volontà di Dio e accontentandoci di una vita semplice e umile, ci arriverà tutto il necessario, per noi e per fare del bene ai più deboli, ai poveri, ai malati, agli invalidi e agli ultimi. Attireremo le energie di altre persone buone, e che usano il cuore per amare. Attireremo anche gli empi, che vorranno farsi belli agli occhi degli altri e aumentare la loro popolarità; se rifiutati diventeranno i nostri persecutori, perché loro non capiscono che la retribuzione non è dalla persona a cui abbiamo fatto del bene, non dobbiamo pretendere né richiedere niente da nessuno, nessuno è in debito con noi. Dio ci conosce fin dal midollo, e ha una visione dell’universo e di tutti e tutto quello che si muove in Lui: solo Dio è in grado di poter capire di cosa abbiamo bisogno per essere felici. Purtroppo vogliamo sempre essere noi a scegliere la ricompensa, invece che lasciar fare alla Provvidenza. 

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