Salmo 2 con il commento di Pamela Pasini



Da libro dei Salmi
Salmo 2. Dio protegge il suo consacrato. (Salmo reale. Messianico)

Testo del salmo
1 Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano? 2 Insorgono i re della terra e i prìncipi congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato: 3 «Spezziamo le loro catene, gettiamo via da noi il loro giogo!». 4 Ride colui che sta nei cieli, il Signore si fa beffe di loro. 5 Egli parla nella sua ira, li spaventa con la sua collera: 6 «Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». 7 Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. 8 Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. 9 Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai». 10 E ora siate saggi, o sovrani; lasciatevi correggere, o giudici della terra; 11 servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore. 12 Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia.

 

 

 

 

 

 

 

Canto 
Sorelle Clarisse del Monastero Natività di Maria, Rimini

Musica di sottofondo al commento
Libreria suoni di Garage Band

Meditazione
Pamela Pasini

Meditazione
Il salmo ci mette di fronte a due tipologie di persone, poiché gli uomini li possiamo dividere in due gruppi: coloro che credono in modo vero in Cristo Gesù e a Lui si sottomettono, e coloro che rifiutano tale sottomissione. Tra questi ultimi c’è chi rifiuta Dio apertamente e chi, come i Farisei, si dichiarano uomini di Dio non seguendo veramente la sua legge. I primi tre versetti del salmo ci mostrano la prima categoria di uomini, quelli che nutrono odio apertamente contro il Padre e soprattutto si uniscono, come il lessico ci suggerisce, contro Dio e contro Cristo. Nel Nuovo Testamento troviamo la medesima idea negli Atti degli apostoli, quando Pietro parla con i Giudei a Gerusalemme puntando il dito contro Erode e Ponzio Pilato, che uniti al popolo d’Israele congiurano contro il Figlio di Dio. Questo brano ci offre un’importante chiave di lettura che possiamo anche rapportare al nostro rapporto con Dio: se da un lato i Romani non credevano in Dio, dall’altro c’è la fervente religiosità dei Giudei, i quali affermano di sottomettersi di buon grado a Dio e alla sua legge. Però gli stessi Giudei non vogliono sottomettersi all’autorità di Cristo, e questa mancanza di volontà può rappresentare il cuore di ogni uomo. La pluralità di soggetti che agiscono contro Dio e Gesù ci fa capire che la lotta contro di loro è forte, ma allo stesso tempo vana. Nel terzo versetto l’esortazione di stampo militare denota la ferocia contro Padre e Figlio, quando in realtà le catene che si vogliono spezzare sono la legge di Dio e nel giogo, che gli uomini vogliono distruggere, leggiamo la novità del messaggio cristiano in quanto Gesù stesso ci dice che il suo giogo è leggero. Dio è padre di tutti e, come tale, reagisce contro gli uomini che congiurano contro di Lui? Mostra preoccupazione nel vedere i popoli, gli uomini coalizzati contro di Lui? Dal suo trono, che anche in prospettiva spaziale è molto superiore a quello di qualsiasi grande della Terra, ride di loro, ma la sua è una risata carica di ira e di disprezzo, poiché Dio non tollera il peccato e la ribellione alla sua legge. Ogni azione contro la legge di Dio sarà distrutta e Dio renderà smarriti gli uomini. Il salmo si connette al libro dell’Apocalisse, e sembra già profetizzare quanto scriverà l’apostolo Giovanni: nel tempo della fine del mondo ogni uomo, dal sovrano allo schiavo, cercherà rifugio tra le rocce dei monti per sfuggire all’ira di Dio e chiederà ai monti stessi di franare su di loro per nasconderli dalla presenza di Dio e sottrarlo alla sua ira. Nel versetto 6, inoltre, Dio dice agli uomini che Gesù sarà posto a regnare su tutto il mondo, a Lui sarà data piena autorità e avrà in eredità ogni nazione. Questo rientra nel piano provvidenziale di Dio, e chi rifiuta Gesù rifiuta il Padre. Negli ultimi tre versetti il Signore si rivolge ai sovrani, ma il messaggio coinvolge ogni uomo, e li richiama alla saggezza, non a quella che vige tra gli uomini, ma a quella vera che consiste nell’umiliarsi davanti a Dio, il quale chiede all’umanità intera di percorrere le sue vie. Questo vuol dire anche prendere su di sé il giogo che i re volevano spezzare e che in realtà conduce alla salvezza eterna, a cui ogni cristiano deve aspirare. Quale messaggio si legge per noi in questo salmo? Chi è veramente intenzionato a seguire Dio deve distinguersi nel mondo, anche se questo vuol dire attirare critiche e disprezzo. Nel confronto con gli oppositori potremmo perderci d’animo e seguire loro in cerca di approvazione, ma il cristiano deve sempre avere gli occhi rivolti al Cielo, al trono di Gesù, davanti al quale “si piegherà ogni ginocchio” e che “ogni lingua confesserà come realmente il Signore”.

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