Giovanni 14,23-29: "La vera pace...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 14,23-29

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Come si crea la pace? Con un sistema di trattati politici, investendo capitali internazionali nei vari paesi, vale a dire attraverso le grandi banche, mediante il denaro? O addirittura attraverso un riarmo pacifico generale con lo scopo di assicurare la pace. No, attraverso nessuna di queste cose. E questo per un unico motivo: perché qui si confondono sempre pace e sicurezza. Non c'è via per la pace sulla via della sicurezza. La pace infatti va "osata", è l'unico grande rischio e mai e poi mai può essere assicurata. Pace è il contrario di sicurezza, esigere sicurezze significa essere diffidenti e a sua volta tale diffidenza genera la guerra. Cercare delle sicurezze significa volersi proteggere, pace significa abbandonarsi completamente al comandamento di Dio. Non volere sicurezza ma nella fede e nell'obbedienza mettere nelle mani di Dio la storia dei popoli e non volerne disporre egoisticamente. Le battaglie non vengono vinte con le armi ma con Dio, vengono vinte anche laddove la strada porta alla croce.

Direi che il commento al Vangelo oggi potrebbe fermarsi qui. Dietrich Bonhoeffer traduce perfettamente le parole di Gesù “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” per i suoi contemporanei in un contesto storico dove il nazionalsocialismo prometteva sicurezza e pace ai tedeschi. D’altronde Gesù ne parla al tempo della famosa e contraddittoria Pace Augustea.
No la vera pace non va a braccetto con la sicurezza.
Quella di ridurre l’una all’altra o peggio di inglobare l’una nell’altra è una tentazione continua dell’uomo. Eppure lo sappiamo bene: non funziona.
Pensate al mondo supertecnolocizzato di oggi. Non ci assicura forse sicurezza? Faccio la spesa senza uscire di casa, se eventualmente devo uscire una app mi dice come vestirmi e se portare l’ombrello, raggiungo amici e familiari attraverso uno schermo, traccio il mio cagnolino con dispositivi gps, e anche di notte entrano in azione silenziosi i sensori: controllano il battito cardiaco, analizzano la frequenza del respiro, tengono traccia dei minimi movimenti del mio corpo. Tutto è super controllato. Eppure vi pare che la gente sia più in pace? A me non pare.
Una volta il vescovo di Assisi, Guido I, ebbe a dire a Francesco: «La vostra vita mi sembra dura e aspra, poiché non possedete nulla a questo mondo». Rispose il santo: "Messere, se avessimo dei beni, dovremmo disporre anche di armi per difenderci". Sante parole. Non è la sicurezza dei beni e del benessere a darci pace, bensì la fede in Gesù Cristo. Nella tua volontà è la mia pace, amava ripetere il poverello di Assisi.

 

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