Atti degli Apostoli 5,27-33 con il commento di Giacomo Bedetti



Dagli Atti degli Apostoli
At 5,27-33

Testo del Vangelo
In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo». Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
J.S.Bach. Orchestral Suite No.3 in D Major BWV 1068. Air on the third String. Diritti Creative Commons. Musopen.org

Meditazione 
Giacomo Bedetti

Meditazione
Paura. Sant’Agostino, circa trecento anni dopo, intitola una sua riflessione Del Timore di Dio alla sensazione che dà forza all’amore di Signore. «Comunemente si dice forte uno che non ha paura di nessuno: ma è una falsa fortezza quella che non pone in primo luogo il timore di Dio. Temendo si presta ascolto, prestando ascolto si ama e amando non si ha più timore: allora uno sarà veramente forte, forte non per durezza della sua superbia, ma per la sicurezza che viene dalla giustizia». Immagine incredibile; nella propria città, i governanti dei Sadducei osservano la rivoluzionaria missione degli apostoli. La loro guerra di fede crea un dubbio ai figli di Israele, che alimenta una domanda piena di paura che sott’indente “perché lo fate? Volete far ricadere il sangue di Gesù sul nostro popolo?”. Una domanda che è piena di consapevolezza – la potenza di Dio – e paura. Magnifica la risposta che alimenta ancora più potenza e amore: obbedienza al Padre, conversione e perdono a chi ha ucciso e appeso ad una croce suo Figlio. «Temendo si presta ascolto, prestando ascolto si ama e amando non si ha più timore». Ritornando a sant’Agostino, capiamo la maestria degli apostoli nel guidare una rivoluzione con le parole di Dio.

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