Giovanni 10,31-42: "Lo scandalo della Croce...". (Commento di padre Silvano Fausti)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 10,31-42

Testo del Vangelo
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. 
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Recita
Simona Mulazzani

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Padre Silvano Fausti

Meditazione
Le due bestemmie che vedremo questa sera sono che Gesù è il Cristo e che Gesù è Figlio di Dio. Ed è morto per queste bestemmie e queste bestemmie sono il centro della fede cristiana. Noi siamo molto abituati a dire che Gesù è Cristo, è Figlio di Dio, che Gesù è morto in croce, provate a pensare se venisse adesso Gesù qui, in questo tempio - torniamo indietro di duemila anni - e dicesse che lui è il Cristo e dicesse che è il Figlio di Dio, cosa gli faremmo? È utile tenerlo presente: che immagine di Cristo e che immagine di Dio abbiamo noi? E Gesù morirà proprio in quanto Cristo, in quanto Figlio di Dio e proprio morendo rivelerà chi è il Cristo, chi è il Figlio di Dio.
Quindi ci troviamo al centro della Rivelazione cristiana e vorrei che cogliessimo in profondità questa sera come il cristianesimo è sostanzialmente una bestemmia per tutte le religioni – non dare per scontata la fede cristiana – perché noi applichiamo le nostre idee di Messia, di salvezza, le nostre idee di Dio a Gesù dimenticando un piccolo dettaglio: che lui è morto per cambiarci l’idea di Cristo e di Dio. E il nostro Dio è un Dio crocifisso, crocifisso dall’uomo e per l’uomo ed è quest’uomo crocifisso che rivela chi è Dio: è uno che ama fino a quel punto! Ed è proprio dalla croce che abbiamo finalmente l’unica rivelazione di Dio che liquida tutte le religioni e tutti gli ateismi, tutte le idolatrie: “La croce è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e l’idolo” (cf. Bonhoeffer) e noi – religiosi ed atei – abbiamo infiniti idoli, infinite immagini di Dio e la croce è la messa in crisi di tutte le idee di Dio o contro Dio, sono uguali.
Allora chiediamo al Signore proprio un supplemento di Spirito per capire bene in profondità questo mistero che Paolo diceva: “È scandalo per i giudei, i religiosi, e stoltezza, follia, stupidità per i sapienti”. In realtà è la potenza, è la sapienza di Dio, questa croce e ormai qui la croce si profila all’orizzonte perché Gesù si proclama apertamente il Cristo e il Figlio di Dio.

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