
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 1,57-66
Testo del Vangelo
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Recita
Federico Fedeli
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Meditazione
Nomen est omen, dicevano gli antichi. Cioè il nome che porti è anche un augurio o meglio un presagio. Nel tuo nome infatti è indicato il tuo destino.
Ora quando nasce un bimbo certamente la prima preoccupazione dei genitori è quella di dargli un nome. Che nome diamo al nostro bambino? Questa non è stata certamente la preoccupazione di Zaccaria ed Elisabetta, dato che il nome di Giovanni era già stato annunciato dall'angelo come del resto anche per quello di Gesù.
Ecco il detto antico nomen est omen in questo caso ha un sigillo ufficiale, quello dell' angelo dal cielo. Cosa significa Giovanni? Il nome potrebbe derivare dall'ebraico: Dio ha avuto misericordia. Questo certamente nei confronti di Zaccaria ed Elisabetta ormai anziani senza figli, ma soprattutto nei confronti del popolo di Israele. Ed è certamente qui il destino di Giovanni il Battista: essere l'ultimo dei profeti dell'Antico Testamento, quello che ha annunciato la misericordia di Dio svelata nel figlio Gesù.
La nascita di Giovanni trova il suo senso infatti nella nascita di Gesù, le uniche due nascite appunto contemplate nel calendario liturgico. E se ci fate caso, si festeggiano entrambi nei due solstizi: estate ed inverno. Ma per quello estivo il sole al massimo della luce d'ora in poi tenderà a diminuire, mentre il solstizio d'inverno al minimo della luce tenderà poi ad aumentare. Lo stesso rapporto che c'è tra Giovanni e Gesù. Giovanni deve diminuire, Gesù deve crescere!