
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 1,46-55
Testo del Vangelo
In quel tempo, Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Recita
Guenda Bugli
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Oreste Benzi
Recita don Valerio Celli
La meditazione è tratta da "Pane quotidiano", bimestrale con le Letture di ogni giorno commentate da don Oreste Benzi. L'utilizzo del testo è stato gentilmente concesso dall'Associazione Papa Giovanni XXIII
Meditazione
Maria è esplosa nella sua bellezza stupenda: «L’anima mia vede la grandezza del Signore. Vedendo questa sua infinita bellezza il mio spirito trabocca di gioia in Dio, mio salvatore, perché, avendo visto il mio nulla, ha voluto fare in me grandi cose. Per la scelta di Dio, operata a motivo del mio niente, tutte le generazioni mi chiameranno beata». Maria, cantando per la gioia, mette in evidenza due grandi opere di Dio: i piccoli, soccorsi da Dio a scapito dei potenti; Israele, oggetto dell’attenzione di Dio in seguito alla promessa fatta ad Abramo. Maria annuncia il rovesciamento dei valori, infatti il Signore sceglie una ragazza sconosciuta per realizzare i suoi disegni: disperdere gli uomini dal cuore superbo; rovesciare dai troni i potenti, innalzare gli umili, rimandare i ricchi a mani vuote. Dio capovolge le situazioni acquisite, l’orgoglio, la potenza, la ricchezza e le sostituisce con chi fa professione di umiltà, debolezza, povertà.