Matteo 21,28-32: "Il pentimento è una decisione...". (Commento di don Oreste Benzi)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 21, 28-32

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Oreste Benzi
Recita don Valerio Celli

La meditazione è tratta da "Pane quotidiano", bimestrale con le Letture di ogni giorno commentate da don Oreste Benzi. L'utilizzo del testoè stato gentilmente concesso dall'Associazione Papa Giovanni XXIII

 

Meditazione
Dobbiamo sempre chiederci il perché dei nostri atti, allora ci accorgiamo del nostro mondo istintivo e lo controlliamo. Il pentimento non è un sentimento ma una decisione: tu puoi sentire benissimo l'affetto al peccato e la voglia di tornare a peccare e però essere profondamente pentito. Non confondete, vi supplico, il pentimento con l'attaccamento piacevole al peccato, non fate questo. Il pentimento non cambia la natura decaduta perché continua ad esserci la tentazione, ma è un atto di intelligenza, contro il quale magari marciano tutti i sentimenti. Il vero pentimento non scoraggia mai, è l’ulteriore orgoglio che scoraggia. Non scoraggiarti, preoccupati di pensare al motivo vero per cui fai le cose. Se fai la scoperta che non sei stato un santo, e ci tenevi tanto ad essere santo, chiediti se lo vuoi essere per l’amore del Signore o per sembrare un santino! Appropriati del motivo vero! Tante volte in noi parla il peccato, però la grazia di Dio ci illumina se ci specchiamo in Gesù. Vediamo tutta la nostra miseria ma non siamo più dominati da queste forze istintive: viviamo per il Signore! Non dobbiamo meravigliarci di niente ma capire che siamo stati trasferiti dalle tenebre nel regno del figlio suo (cfr. Col 1,13).

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