Luca 21,20-28: "La grande tribolazione". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 21,20-28

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

 

Recita
Danilo Concordia

Musica di sottofondo
Al Vangelo Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Alla meditazione W.A.Mozart Requiem. III Sequentia - Dies irae. Diritti Creative Commons, musopen.org.

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Credo davvero che miglior commento per il Vangelo di oggi sia il Dies irae, questa antica Sequenza per le Messe di requiem che è stata messa in musica da tantissimi autori. Dice così:

"Giorno d'ira in quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
giorno di squilli di tromba
e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d’angolo".

Certamente non è il tipo di l’incontro che vorremmo avere con Gesù nel nascere a Vita nuova. Però di buono ci può insegnare anche un certo timor di Dio, che anche di sti tempi male non fa.
Ascoltiamo il brano preso dal Requiem di Mozart.

 

 

 

 

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