Luca 11,29-32: "Tutto è segno...". (Commento di padre Silvano Fausti)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 11,29-32

Testo del Vangelo
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Recita
Giulia Mazzini

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Padre Silvano Fausti

Il file audio è stato tratto da www.gesuiti-villapizzone.it

Meditazione
Vediamo allora questa generazione, quando si parla di "questa generazione" nella Bibbia si intende che è sempre cattiva perché è sempre questa quella cattiva, perché il futuro sarà bello forse (una volta si diceva così), il passato certamente era migliore!
I defunti sono sempre buoni!
Non nocciono più, difatti! Mentre questo mondo, questo, è veramente perverso! È vero, è sempre solo questo. E per definizione “malvagia”, “maligna”. E qui Gesù dice dov’è la malvagità, la malignità di questa generazione, che era la sua, era quella dei profeti, era quella di Adamo, è quella attuale.
Sta nel cercare segni, da Dio.
Mi fermo prima un po’ sul segno. Il segno è fondamentale perché l’uomo, in fondo è tutto possibile alla cultura, l’intelligenza stessa è capire i segni della realtà ed è dura. C’è un minimo anche d’intelligenza umana. Se prendi il guinzaglio il cane capisce che è un segno che esce a passeggio con lui, si mette a saltare. Quindi anche l’animale capisce dei segni. L’uomo è quello che sa leggere tutta la realtà come segno dell’amore di Dio per gli uomini. Come la sua bellezza, che si comunica a ogni creatura - leggete il Cantico delle creature -. È questione solo di saperli leggere.
Il segno poi è fondamentale in tutte le scienze: si deduce dai segni delle conclusioni, poi si trasmette attraverso segni convenzionali che gli altri sanno leggere in modo che possono capire la stessa realtà.
Quindi il segno è qualcosa che ti indica la realtà, ma non è mai da confondere con la realtà, se indichi allo stolto la luna ti guarda la punta del dito. Noi in genere cerchiamo i segni, la punta del dito. Invece Dio ci indica un’altra cosa! Tra l’altro Dio i segni li da abbondantemente. Tutto quello che c’è è segno. La terra è segno suo, tutto quello che c’è di bello e di buono al mono è segno suo, tutte le persone, anche quelle che noi detestiamo, è segno della sua infinita fantasia, del suo amore infinito che ha dato la vita per tutti, anche per quelli che noi diciamo peccatori, cioè saremmo noi. Anche per i cattivi, sì, se comprendiamo di essere tra quelli.
Quindi tutto è segno di amore, di dono di Dio. E dove noi vediamo il male, lì è segno di un amore più grande, del perdono, della misericordia di Dio. Quindi nulla è sottratto a Dio.
L’uomo è quello che leggendo i segni sa riportare tutta la creazione a Dio e dice “Abbà” a nome di tutto il creato.

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