
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 5,33-39
Testo del Vangelo
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
Meditazione
È dura per chi beve vino vecchio desiderare il nuovo. Lo sappiamo bene noi ecclesiastici. Nella Chiesa di vino nuovo se ne beve davvero poco. Vale il principio gattopardiano: perché cambiare? Il vecchio è così gradevole! E se si cambia, è per non cambiare niente! Nel migliore dei casi si mette il nuovo appiccicato sul vecchio, giusto per far vedere che qualcosa si è fatto. Ma perchè siamo così poco propensi al cambiamento? È interessante la provocazione di Papa Francesco al riguardo. Il problema principale, dice, è che non ci fidiamo dello Spirito Santo. E i peccati che accompagnano questo problema sono l'ostinazione, l'idolatria e la divinazione addirittura. Ascoltiamolo:
"....l’uomo deve avere il cuore aperto». L’atteggiamento di chi dice: «Sempre è stato fatto così...» nasce in realtà da «un cuore chiuso». Invece «Gesù ci ha detto: “Vi invierò lo Spirito Santo e lui vi condurrà fino alla piena verità”». Dunque se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità. E la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore: un cuore chiuso, perché non sei capace di cambiare gli otri».I cristiani ostinati nel sempre è stato fatto così, questo è il cammino, questa è la strada”, peccano: peccano di divinazione»: è come se andassero dalla chiromante. Insomma, alla fine risulta più importante quello che è stato detto e che non cambia; quello che sento io — da me e dal mio cuore chiuso — che la parola del Signore. E questo è anche peccato di idolatria: l’ostinazione. Il cristiano che si ostina, pecca. Pecca di idolatria.
«Qual è la strada, Padre?». Aprire il cuore allo Spirito Santo, discernere qual è la volontà di Dio. Alle novità dello Spirito, alle sorprese di Dio anche le abitudini devono rinnovarsi. Che il Signore ci dia la grazia di un cuore aperto, di un cuore aperto alla voce dello Spirito, che sappia discernere quello che non deve cambiare più, perché fondamento, da quello che deve cambiare per poter ricevere la novità dello Spirito Santo".
Recita
Anna Zavatta
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Venerdì 3 Settembre 2021
XXII settimana del Tempio Ordinario
Prima Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Col 1,15-20
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 99 (100)
R. Presentatevi al Signore con esultanza.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza. R.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. R.
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome; R.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione. R.
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Cosa significa pregare di venerdì