Matteo 20, 1-16: "Lavoratori dell'ultimissima ora...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 20,1-16

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò". Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?". Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna".
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi". Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo".
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?".
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Recita
Sabrina Boschetti

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
Benedetta Bianchi Porro è ancora universitaria in medicina quando diagnostica la sua malattia: neurofibromatosi diffusa. Rimane serena e nel maggio del 1962 si invola verso Lourdes, dove va a chiedere la guarigione: "Desidero farmi suora", scriveva nel suo diario. Ma a Lourdes, davanti alla grotta accanto a lei si trova Maria, una giovane donna paralizzata, la quale piange disperata. Benedetta la consola, le prende la mano e la stringe fra le sue, congiunte come in un' unica preghiera. "La Madonnina è lì, la Madonnina ti guarda, diglielo alla Madonnina che ti aiuti", e si raccoglie in un profondo silenzio. Di lì a poco Maria si alza dalla barella e comincia a camminare tra lo stupore generale. Scriverà Benedetta nel suo diario: "Nel nostro pellegrinaggio abbiamo avuto una miracolata: che emozione e che gioia. La misericordia di Dio è senza limiti".
Ecco. Se al posto di Benedetta ci fosse stato il lavoratore del Vangelo, quello della prima ora che dice non di aver lavorato, ma di aver "sopportato il peso della giornata", ebbene, fosse stato al posto di Benedetta, certamente non avrebbe gioito della guarigione di Maria e avrebbe recriminato così: "Come, io che intendevo farmi suora non mi guarisci e ne guarisci un'altra?".
Quando vogliamo fare i conti in tasca a Dio siamo forti! Non siamo capaci di amministrare neppure quei pochi beni che pensiamo di avere e vogliamo dire a Dio come deve fare con gli uomini. Dio non agisce secondo una giustizia retributiva e se volete neppure meritocratica, ma, come scriveva nel diario Benedetta, secondo una logica di misericordia senza limiti. Lo sapete vero voi chi è stato il primo ad andare in paradiso, solo per aver chiesto scusa giusto negli ultimi minuti, mentre moriva condannato a morte sulla croce? Il buon ladrone. In termini calcistici si dice "vincere in zona Cesarini", in termini evangelici significa "essere lavoratori dell’ultimissima ora”.

 

Scarica la nostra App su