Esodo 24,3-8 con il commento di Massimo Gasperoni e Cosetta Giovannini



Dal libro dell'Esodo
Es 24,3-8 

Testo del brano
In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce; dissero: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

 

 

 

Recita
Cristian Messina

Musica di sottofondo
P.Patrikios. Away. YouTubeStudios. Diritti Creative Commons

Meditazione
Massimo Gasperoni e Cosetta Giovannini

Meditazione
Anche questo brano mi riporta ad una liturgia antica, dove c’è un mediatore tra Dio e il popolo come Mosè, dove c’è un altare consacrato con il sangue delle vittime sacrificali, che in senso propiziatorio viene asperso su tutto il popolo. La solennità della funzione viene resa solenne e unitaria dalla parola “Tutto” che viene utilizzata tante volte a sottolineare la compattezza e l’accordo di tutto il popolo nessuno escluso, in accordo con tutto ciò che Mosè riporta dal suo dialogo con Dio, il Signore ha concluso l’alleanza con il Suo popolo. Anche in questo caso si vive molto la concretezza della celebrazione, dove ci sono simbologie molto forti, azioni, formule di giuramento del popolo di fronte a Dio, impegnandosi nell’esecuzione ancora prima dell’ascolto. Grazie Signore che non ti stanchi mai di riportarci nell’alleanza, nel ricostruire laddove c’è smarrimento, nel perdonare i nostri errori. E’ bello che Mosè incarica alcuni giovani di offrire i sacrifici, questi ricoprono per lui una grande importanza, saranno coloro che vedranno la terra promessa, la abiteranno e saranno i protagonisti nell’alleanza che Dio ha stipulato con l’uomo, sovrabbondando nella benedizione di fronte ad un ritorno non sempre corrisposto. Per Dio è sempre un azzardo con l’uomo, che non finisce un’alleanza che già tradisce la parola data un attimo prima;.E allora perché Dio crede così tanto in noi, cosa vede di così tanto buono in noi? In noi vede la Sua Immagine, il suo Figlio unigenito fatto uomo, una cosa molto buona. Il Suo amore non conosce pentimento, non ricerca l’interesse, non è per soddisfazione personale, è fatto d’amore e non può fare altro che amare; anche noi siamo fatti così ma l’ombra del male nella nostra vita ci vuole tenere separati dalla nostra vera identità, attraverso la costruzione di un “Io” molto esigente, che pretende di avere tutte le attenzioni, di soddisfare i propri bisogni in primo luogo; basta guardare Gesù per capire che nell’immagine che Dio aveva di fronte quando ci ha creati non c’era traccia di tutto ciò; tutta l’esperienza terrena di Gesù, per quanto ci è stato rivelato, non ha mai avuto niente a che vedere con l’egoismo, l’individualismo, il pregiudizio, e tutte le deviazioni del nostro mondo. Signore vieni a liberarci dal nostro egoismo, dalla paura di fallire, dalla difficoltà di metterci in discussione, lascia che ci perdiamo per ritrovarci in te.

Scarica la nostra App su