Matteo 6,19-23: "Lo sguardo nasce dal cuore...". (Commento di don Franco Mastrolonardo)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 6,19-23

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Meditazione
Oggi dalla scienza sappiamo che qualsiasi immagine viene filtrata dall'occhio e poi elaborata e ricostruita dal cervello.
In antichità invece si pensava che le immagini arrivassero all'occhio attraverso un fluido che andava a colpire gli oggetti circostanti e ritornavano all'occhio conservandone la forma e determinandone la visione. Questo flusso, che gli occhi o che gli oggetti stessi sprigionavano in modo misterioso, stava anche alla base della teoria del cosiddetto "malocchio". Solo nel 1600 circa si riuscì a dare una impostazione diversa e più corretta stabilendo che l'immagine da noi percepita si forma all'interno dell'occhio e non all'esterno, ed è provocata dall'interazione della luce con l'occhio, più precisamente con la retina dell'occhio.
Torniamo adesso al Vangelo. Oggi leggiamo che "lampada del corpo è l'occhio e se l'occhio è chiaro tutto il corpo sarà nella luce". Senza troppe nozioni scientifiche Gesù coglie che l'immagine viene filtrata ed elaborata dall'occhio e che non c'è nulla che dall'esterno può influenzare il nostro interno. È dal di dentro che costruisco lo sguardo sulle cose.
Gesù allora cosa ci raccomanda? Di tenere pulito, chiaro il nostro occhio, cioè il nostro elaboratore di sguardi. Se questo è chiaro, allora tutto sarà bello. Ma se questo è sporco, inquinato, allora tutto sarà visto con questo occhio viziato e grande sarà la tenebra.
Nel corso della spiritualità questo organo dell’occhio è stato identificato con l’anima, a volte con la coscienza oppure con la sinderesi, cioè la facoltà di discernimento. Ma i più hanno identificato l’occhio del Vangelo con il cuore. E questo corrisponde ad una delle beatitudini: beati i puri di cuore perché vedranno Dio.

Recita
Federica Lualdi

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Letture di Venerdì 18 Giugno 2021
XI settimana del Tempo Ordinario

Prima Lettura
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 11, 18.21b-30
 
Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.
In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.
 
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 33 (34)

R. Il Signore è con noi nell'ora della prova.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
 
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
 
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.

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