
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni 6,35-40
Testo del Vangelo
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Recita
Sabrina Boschetti
Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org
Meditazione
Padre Silvano Fausti. File audio tratto da www.gesuiti-villapizzone.it
Meditazione
Questo dialogo di Gesù sul pane è molto simile al dialogo con la samaritana, dove Gesù parla dell’acqua che dà la vita eterna. La samaritana disse: Dammi quest’acqua! Ecco qui c’è un pane che dà la vita eterna già ora. Dà “ora” una pienezza di vita che vince la morte ed è sicurezza di resurrezione per dopo. È quel pane che tutti cercheremmo, perché cosa cerchiamo noi nel nostro pane, nel nostro lavoro? Cerchiamo di vivere il meglio possibile. Se fosse possibile di vincere la malattia, la morte e di avere una pienezza di felicità, il paradiso in terra; è questo il pane che cerchiamo.
Gesù ci parla di questo pane, che è diverso dal pane che cerchiamo, eppure è in quel pane. Spiego: Gesù il giorno prima aveva dato il pane a tutti. Tutti erano contenti perché avevano mangiato ed erano tutti lì aspettando che Gesù desse altro pane. I discepoli vedendo che non tornava, son partiti in barca, carichi di pane - quel sovrappiù che avevano raccolto - e stanno per andare a fondo e Gesù appare sull’acqua, cammina, per dire: Sono io, state tranquilli. Quel pane che avete sulla barca, quel sovrappiù sono io, cioè è Dio stesso che vi fa camminare sull’acqua. Quel sovrappiù di pane che vi è avanzato e che non avete mangiato, cosa significa? Significa che quel che conta non è il pane che mangi, è un sovrappiù, e cosa c’è di sovrappiù nel pane che dà la vita? La relazione, l’amore, la condivisione, la giustizia, la fraternità, la libertà. Questa è la vita eterna che fa già vincere la morte.
Gesù continua a spiegare come in quel pane condiviso c’è già l’amore del Padre, c’è l’amore dei fratelli e c’è la vita eterna. Per cui quando celebriamo l’Eucaristia, è un segno del quale dobbiamo capire e vivere il significato. Perché se non lo comprendiamo, quel pane, se non sappiamo cosa vuol dire, è come dare la particola ad un animale, non è che faccia la comunione, fa una profanazione, ma lui neanche lo sa. Così noi tante volte se non comprendiamo cos’è l’Eucaristia, cosa significa ciò che mangiamo, ciò che celebriamo, non mangiamo l’Eucaristia; siamo come un bue che mangia l’ostia, per lui ha il sapore di un altro pezzo di grano. Quindi è importante capire questo mistero e abbiamo già detto varie volte, e lo ripetiamo: l’uomo si distingue dall’animale molto poco in genere perché non lo fa, ma perché capisce il significato delle cose, che va oltre la cosa, e che è la relazione che c’è in quella cosa.