Giovanni 3,1-8: "Nuova nascita...". (Commento di don Davide Arcangeli)



Parola del Signore
Vangelo secondo Giovanni 3, 1-8

Testo del Vangelo
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Recita
Sara Urbinati

Musica di sottofondo
P.H.Erlebach. Halleluja. Performer Michel Rondeau. Diritti Creative Commons. musopen.org

Meditazione
Don Davide Arcangeli

Meditazione
Nicodemo va da Gesù di notte, non solo per non farsi vedere dagli altri Farisei, ma anche perché la notte rappresenta la sua incomprensione della persona di Gesù. Egli è affascinato dai segni che Gesù compie, comprende che Gesù non potrebbe farli senza la potenza di Dio, ma è lontano dall'afferrare chi sia veramente Gesù.
La fede non è infatti il frutto di una riflessione su Gesù ma di una comunicazione della vita che proviene da Dio, e che Nicodemo non ha ancora ricevuto.
I termini con cui il Vangelo di Giovanni esprime questa comunicazione divina sono legati alla generazione, alla nascita, al parto. Si tratta di un rinascere “dall’alto”. In greco questa parola “dall’alto” può essere anche compresa come “di nuovo”: Nicodemo fraintendendo Gesù, capisce “di nuovo” e pensa ad una rinascita nel grembo della madre, una sorta di reincarnazione. Questo fraintendimento ne rivela uno ancor più profondo: ciò che lo spirito umano può immaginare è al massimo un ritorno in vita o una reincarnazione, come in alcune correnti religiose orientali. Invece ciò che Gesù indica è qualcosa di fondamentalmente diverso, è una riplasmazione del nostro essere ad opera di Dio, che accade quando nel nostro cuore viene acceso il dono della fede.
È il dono dell’acqua, ossia dello Spirito Santo, che ci purifica, ci dona la vita e ci mette in comunione con Dio, come suoi figli.
Non è sufficiente ricevere il battesimo da bambini, per essere rigenerati: è necessario che le energie spirituali presenti in potenza per il battesimo, diventino attive in noi con il dono dello Spirito Santo. Il battesimo nello Spirito Santo è ciò che accade quando da adulti riscopriamo la fede e cominciamo a camminare da figli in modo più consapevole. Siamo improvvisamente rinati dall’alto e una nuova vita sgorga in noi, un’acqua che zampilla per sempre e che si comunica agli altri.

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