Matteo 21,33-43.45: "Un'allegoria della storia...". (Commento dei padri Gesuiti di Villapizzone)



Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo 21,33-43.45

Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Recita
Gennj Fabbrucci

Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri

Meditazione
Don Franco Mastrolonardo

Meditazione
La parabola dei vignaioli omicidi è un’allegoria della storia, sintesi della storia di salvezza, quindi sintesi dell’infedeltà dell'uomo e della fedeltà di Dio. Per cui noti come un crescendo di resistenza e di violenza da parte nostra e un crescendo della bontà da parte sua. Un crescendo della nostra volontà di rapire l'eredità, cioè la vita stessa di Dio e la volontà di Dio di dare la sua eredità, cioè la sua stessa vita.
Questo e un po' il ritmo e anche il contenuto della storia della salvezza. Se vuoi a livello personale di piccola storia nostra e a livello anche più vasto, oso dire ecclesiale, sociale, cosmico della storia più grande. La conclusione è che l’omicida avrà l'eredità e colui che rapisce accoglierà e capirà il dono. Questa è l'astuzia benefica di Dio che utilizza anche il male. Noi utilizziamo il bene per il male Dio, invece, utilizza anche il male per arrivare al bene.

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