
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 9, 2-10
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Meditazione
Quello che abbiamo sentito era un vecchio film di Ermanno Olmi dal titolo "Durante l’estate". Mi serve da intro al tema delicato e complesso della luce.
L’esperienza della trasfigurazione che abbiamo letto è una vera e propria esperienza di luce.
Vorrei allora partire da questa domanda. Da dove arriva la luce? La risposta parrebbe facile: dal sole. In effetti non è così scontato. Se guardiamo la creazione nella Bibbia, nel libro della Genesi la luce arriva prima della creazione del sole. Dio fece la luce nel primo giorno, mentre gli astri del cielo solamente nel quarto. Quindi la Genesi ci propone una concezione nella quale il sole non è la causa prima della luce del giorno, ma sembra esserne, piuttosto, un segno distintivo, con funzioni di calendario e di lampada per illuminare la terra. Funzione analoga svolge la luna nei confronti della notte.
La luce che ci avvolge in effetti non è concentrata in un disco di dimensioni ridotte, ma è presente dovunque in forme e colori diversi: nell’azzurro del cielo sereno, nel rosso dell’alba e del tramonto, nel grigiore delle nubi e delle nebbie, nei colori del paesaggio. Non è così immediato pensare che si tratti della stessa luce, soprattutto quando il sole è già tramontato ed il cielo è ancora luminoso.
Questa complessità della luce riguarda anche la fisica. Newton, uno che se ne intendeva, addirittura scelse di non interrogarsi troppo sulla luce quanto sui colori. Sosteneva che la luce sparisce, rimangono i colori. Sono i colori che spiegano la luce e non la luce i colori. Per Newton la proprietà della luce è un "qualcosa" senza determinare cosa sia effettivamente.
Quindi rispondendo alla domanda iniziale potremmo affermare che l’origine della luce è tanto complessa quanto misteriosa.
A livello esegetico spirituale questa introduzione mi serve a spiegare il fenomeno della trasfigurazione. Il verbo trasfigurare metamorfomai appare in tutta la Bibbia solo quattro volte e, sentite un po', è sempre al passivo. Questo vuol dire che Gesù stesso non si è trasfigurato, cioè non si è fatto luce da solo, ma Lui stesso è stato illuminato. Da dove, da chi? Non si sa. Sappiamo però che in una esperienza eccezionale di preghiera, come quella del Tabor, si è aperto così totalmente alla luce che le sue vesti sono diventate bianchissime, cioè rivelatrici di luce. Il bianco infatti accoglie tutta la luce, mentre il nero la imprigiona.
Nel creato ogni cosa trova il suo posto, il suo colore. Così anche noi troviamo il nostro colore nel momento in cui la Luce ci attraversa.
Come di un oggetto vediamo un colore, perché è l’unico che riflette mentre gli altri li assorbe, così anche noi di fatto conteniamo tutti i colori ma ne riflettiamo solo alcuni. Dipende dalla nostra capacità di aprirci alla luce. I santi riflettono la Luce in maniera più totalizzante rispetto a noi. Alcuni al contrario potrebbero non riflettere nulla. In fisica sappiamo che il carbone e il diamante hanno le stesse proprietà eppure i colori sono all’opposto, perché il nero trattiene e non riflette, mentre il bianco riflette tutti i colori. Quindi in sintesi tutti noi abbiamo le potenzialità per lasciarci attraversare dalla luce con tante sfumature diverse di colori. Più ci apriamo alla luce divina, più ci apriamo alla trasfigurazione, più ci apriamo a Dio e più diventiamo brillanti, solari e contagiosi della santità.
Recita
Sabrina Boschetti
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture del 28 Febbraio 2021
II settimana di Quaresima
Prima Lettura
Dal libro della Gènesi
Gen 22,1-2.9.10-13.15-18
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 115 (116)
R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli. R.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore. R.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme. R.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,31b-34
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
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