
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco 1,21b-28
Testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, a Cafarnao, insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Meditazione
Trovar uno che insegna con autorità era difficile quella volta quanto lo è oggi. L’arte del vero maestro è arte rara. Fan bene a lamentarsi che un'arte così nobile sia sottopagata, ma è anche vero che di prof che insegnano con autorità, passione e professionalità non ne circolano poi così tanti.
Nelle aule come nella vita può capitare che le emozioni diventino bufera che travolge. Nelle scuole ancora di più, perché ci si passa un mare di tempo e i rapporti sono stretti stretti e le interazioni necessarie. Ma sta qui l’abilità del vero maestro che nel contesto dell’aula gestisce il confine dei ruoli, conosce, e riconosce, anche in se stesso il potere delle emozioni, e in virtù del suo essere adulto le sa governare. E gioca d'anticipo ogni momento, non comprime la distanza con lo studente, che non è distanza di valore, ma di ruolo e di maturità. Non si confonde con lui. Ci sono i confini. Un confine ad esempio potrebbe essere quello di non essere amici sui social network fino a che rimane il rapporto di scuola. Niente telefono diretto, niente sms, niente post o tweet. Oppure stare su questi confini con l’arte della misura che non ammicca. Un prof deve servire e non sedurre.
Torniamo al Vangelo, qui troviamo il maestro, anzi il vero Maestro: Gesù, il quale insegnava con tale autorità da comandare perfino agli spiriti impuri, cioè ai demoni. Eh già. Perchè sono tanti i demoni che si aggirano intorno alle cattedre dei maestri di tutti tempi. Il demone della vanità, dell’orgoglio, della superbia che facilmente colpiscono il prof narcisista e seduttore, o il malato di onnipotenza e di potere. Tutti questi demoni se ne stanno dapprima ben nascosti, ma poi ti sbranano inesorabilmente e sapete perchè? Perchè il demonio non sopporta l’arte educativa, non sopporta la trasmissione della scienza e della fede.
Ma Gesù non cede ai loro attacchi, anzi li stana dai loro nascondigli come ha fatto oggi nel Vangelo a Cafarnao. Gesù non si fa intimorire. Comanda perfino agli spiriti impuri ed essi obbediscono. Così può parlare e insegnare e il suo insegnamento stupisce perchè non è come quello degli scribi e dei farisei. La sua parola emoziona, fa vibrare il cuore e tutti se ne accorgono. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità.
Recita
Simona Mulazzani
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale di Gabriele Fabbri
Meditazione
Don Franco Mastrolonardo
Letture di Domenica 31 Gennaio 2021
IV domenica del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Dal libro del Deuterònomio
Dt 18,15-20
Mosè parlò al popolo dicendo: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia". Il Signore mi rispose: "Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire"».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 94
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». R.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 7,32-35
Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
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